Settimana dall’andamento veramente altalenante quella cui abbiamo assistito con movimenti di sempre più difficile interpretazione. In una prima fase la negatività del sentiment è stata guidata dall’atteggiamento delle banche centrali, totalmente concentrate sull’inflazione e quasi per nulla preoccupate della crescita, e dal movimento sui tassi che hanno contribuito ad alimentare
Effettivamente la curva dei Fed Funds è arrivata a prezzare 150 bp di rialzi dei tassi nei prossimi 3 meeting e praticamente 250 entro il 2022, mentre la curva BCE ne prezzava 50 per settembre.
Con il progredire delle vendite sui mercati, la successiva fase di avversione al rischio ha messo un po’ da parte la paura dei rialzi dei tassi, e i movimenti sugli asset sono andati a prezzare una maggiore preoccupazione per la crescita, ovvero timori di rallentamento. Lo si è visto in particolare dal fatto che i rendimenti hanno cominciato a calare unitamente alle materie prime. Inoltre, lo Yen ha ripreso per un certo periodo una correlazione positiva con la risk aversion che, facendo scendere i tassi, abbassa la volatilità sull’obbligazionario (l’indice MOVE della volatilità dei Treasury staziona sui massimi da parecchie settimane).
La nuova preoccupazione per la crescita affonda le sue radici nella Cina, che sta destando molte perplessità sul fronte macroeconomico a causa dell’impatto dei focolai Covid e dei relativi lockdown messi in atto dalle autorità per arginarli su un’attività economica che già dava segnali di scarsa brillantezza. I mercati azionari locali hanno subito a metà settimana un violentissimo selloff, con le “A” shares sui minimi dal giugno 2020.
La forza del movimento negativo è stata tale da costringere le autorità a intervenire con anticipazioni di stimolo fiscale, l’unico in grado di contrastare l’impatto dei lockdown sull’economia. Lo State Council ha promesso di pagare sussidi di disoccupazione e sostenere le piattaforme internet per creare posti di lavoro. Si è parlato anche di sostenere occupazione e favorire l’eliminazione dei collidi bottiglia nelle catene di produzione.


