Prosegue la stagione Maggio 2025 della Primavera di Baggio, giunta alla quindicesima edizione, nell’ ambito del progetto biennale “Storie di Baggio – Musica tra passato, presente e futuro”, che ha preso avvio nel maggio 2024, con il contributo di Fondazione di Comunità Milano. Venerdì 16 maggio, ore 20.45, presso la Chiesa Vecchia di Baggio (Via Ceriani 3, Milano) sarà la volta del pianista Davide Cabassi e della violoncellista statunitense Hannah Holman, due autentiche eccellenze della grande musica per il recital “Beethoven!”.
In programma la Sonata per violoncello e pianoforte op. 5 n. 2, la Sonata per pianoforte op. 109 e la Sonata per violoncello e pianoforte op. 69 di Beethoven. Il genere cameristico della Sonata per violoncello e pianoforte ha rappresentato per Beethoven una sorta di passepartout mediante il quale chiudere ed aprire le porte della sua evoluzione creativa e stilistica. (Andrea Bedetti)
La Sonata per violoncello e pianoforte op. 5 n. 2 inaugura, in particolare – grazie all’incontro con il virtuoso Jean-Louis Duport – un autentico nuovo corso nella storia dello strumento ad arco, contenendo molte peculiarità tecniche nell’uso del violoncello, e innova la letteratura violoncellistica, grazie all’interazione assolutamente paritaria dei due strumenti (in precedenza le sonate a due davano rilievo assoluto solamente uno dei due strumenti -violoncello o pianoforte- mentre l’altro si limitava ad un ruolo di mero accompagnamento).
La Sonata per pianoforte op.109 “si compone di tre movimenti: un ondeggiante e carezzevole Vivace ma non troppo, un fantastico prestissimo che tiene il luogo dell’abituale Scherzo e, al posto del finale in forma di rondò che Beethoven abbandona in tutto il gruppo delle sue ultime Sonate, un Andante molto cantabile ed espressivo che nel corso di sei successive Variazioni, più che «variato» nel senso consueto della parola, viene gradatamente trasceso, dissolto e sublimato, fino a risorgere apparentemente uguale a se stesso, ma in realtà avvolto in una sublime luce trasfiguratrice”. (Roman Vlad, Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell’Accademia Filarmonica Romana, Roma, Teatro Olimpico, 7 marzo 1968) Beethoven pubblicò nel 1809, a Lipsia da Breitkopf & Härtel, con la dedica all’amico barone Ignaz von Gleichenstein, la Sonata in la maggiore op. 69, che fu eseguita per la prima volta il 5 marzo dello stesso anno dal violoncellista Nikolaus Kraft. Composta nel 1808, questa sonata fa parte del cosiddetto “periodo di mezzo” e si differenzia- rispetto alle due Sonate op. 5- per un fervore espressivo che si inserisce all’interno di una totale revisione dello schema formale della sonata.


