PRIMO MAGGIO, IL SIGNIFICATO DI UNA FESTA CHE TRA REALTÀ E FICTION CI CONDUCE DA CHICAGO A TORINO E CUNEO

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Oggi si celebra il Primo Maggio, la giornata che il Congresso laburista e socialista di Parigi designò come festa internazionale del lavoro e dei lavoratori in data 20 luglio 1889

Esattamente 3 anni prima, oltre Atlantico a Chicago, negli Stati Uniti d’America, si era verificato un fatto di inaudita gravità a livello mondiale conosciuto come la strage di Haymarket.

Che cosa era accaduto nella metropoli americana simbolo delle grandi emigrazioni e della fabbrica in senso marxista ovvero fordista a seconda degli orientamenti ideologici?
Era successo che alcune decine di migliaia di operai dello stabilimento Mc Cormik, specializzato nella fabbricazione di macchine per l’agricoltura, avevano indetto una mobilitazione straordinaria con l’obiettivo di chiedere una riduzione dell’orario dell’orario giornaliero di lavoro, che all’epoca raggiungeva le sedici ore alle catene di montaggio, e più dignitose condizioni sul versante della sicurezza dei reparti produttivi.

Se in un primo momento i vertici dello stabilimento erano riusciti a compensare gli scioperanti con un rilevante numero di lavoratori di riserva non aderenti allo sciopero, il successivo 3 maggio 1886 anche questi ultimi non si erano presentati sul luogo di lavoro.

Ne derivò pertanto una agitazione nelle pubbliche vie e piazze che proseguì anche nella giornata successiva, per effetto delle esortazioni ed esternazioni provenute da un pastore metodista socialista e anarchico, il quale incitò la folla a proseguire nelle rivendicazioni.

A causa dello scoppio di un ordigno rudimentale, la polizia aprì il fuoco in maniera indistinta, provocando l’uccisione di 38 lavoratori e il ferimento di altri 115. Anche tra le forze dell’ordine il bilancio fu funesto, con otto morti e sessanta feriti.

Il drammatico episodio, destinato ad assumere una rilevanza mondiale, sarebbe stato successivamente ripreso e adattato a fini cinematografici attraverso il capolavoro diretto da Mario Monicelli e interpretato da Marcello Mastroianni dal titolo “I compagni”, pellicola del 1963 prodotta da Franco Cristaldi e ambientata in Piemonte fra Torino e Cuneo.

In una giornata caratterizzata da contrasti ideologici, accentuati in via preventiva dal particolare indirizzo politico amministrativo del Governo in carica che proprio nella data odierna ha convocato un Consiglio dei Ministri straordinario per il varo del decreto legge sul Lavoro e sulla riforma del sistema dei sussidi – per sancire il passaggio dal welfare al workfare (così com’era stato fatto negli anni Novanta del Novecento dai movimenti socialisti e socialdemocratici in Gran Bretagna e in Germania con Tony Blair e con Gerard Schroeder e prima ancora in USA con Bill Clinton) – ci sembra doveroso ricordare gli antefatti di una ricorrenza troppo importante per essere strumentalizzata.
Con l’auspicio che la contrapposizione lasci lo spazio alla riconciliazione e a una revisione equilibrata del mercato del lavoro che coniughi remunerazione, produttività e dignità in un rinnovato rapporto fra utili aziendali e salari, com’è del resto previsto nella nostra (inattuata) Costituzione.

Ci riusciremo? Per intanto, buona festa ai nostri lettori.

Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI