
Celebrare il Primo maggio significa ricordare la centralità dei diritti dei lavoratori, così come recita la nostra Costituzione. Tutti noi, in quanto cittadini, abbiamo come diritto imprescindibile quello del lavoro
Negli ultimi tempi bisogna però ripensare a quanto sia importante, più di ogni altra cosa, il diritto alla sicurezza sul lavoro. Ogni 15 secondi, in Italia, 153 lavoratori hanno un infortunio mentre esercitano la loro professione. L’ultima vittima venerdì mattina, a Gorgonzola, nel Milanese, dove un operaio di 58 anni ha perso la vita schiacciato sul tornio industriale sul quale lavorava. Una tragedia, questa, che sommata ai numeri di tutti i giorni deve necessariamente portarci a una riflessione più ampia sul tema, in particolar modo il Primo Maggio.
Il Movimento 5 Stelle da sempre si batte per istituire il salario minimo, soprattutto per le nuove generazioni. Abbiamo davanti a noi un panorama lavorativo instabile e come rappresentanti delle Istituzioni non possiamo rimanere fermi, ma dobbiamo necessariamente aiutare anche i giovani affinché si possano realizzare nel mondo del lavoro.
Basti pensare che, in alcuni contesti lavorativi, la precarietà contrattuale porta spesso delle conseguenze anche sulla corretta percezione dei rischi per il lavoratore. Non possiamo permettere che questo accada ancora.
Come Movimento 5 Stelle Lombardia abbiamo presentato in Consiglio Regionale una mozione per chiedere a Regione Lombardia di sostenere le misure per l’introduzione del salario minimo, come riconoscimento del lavoro economico dei lavoratori. Purtroppo, però, il Consiglio ha bocciato la nostra proposta.
Tutti noi abbiamo una grande responsabilità, come cittadini e come lavoratori. Le aziende, invece, devono investire più che mai per garantire la sicurezza. Solo così può essere ridata dignità a tutti coloro che, tragicamente, sono morti mentre lavoravano. Così Nicola Di Marco, capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Regione Lombardia.


