Protezione Civile. Bottacin, “Procedure operative applicate nei casi emergenziali sono chiare, sono anche materia dei corsi di formazione degli amministratori locali”

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“In ogni emergenza, dopo un primo stanziamento da parte del Governo per le prime spese strettamente legate alla gestione dell’emergenza stessa, il Commissario nominato individua le risorse necessarie per il sostegno ai soggetti privati e per le opere finalizzate alla riduzione del rischio residuo. Questa è la modalità che viene seguita in ogni emergenza e che, tra l’altro, viene spiegata nei corsi di formazione agli amministratori locali che come regione promuoviamo da tempo”.

Lo dice l’assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, che ritiene opportuno intervenire precisando le procedure che vengono seguite nella gestione dei casi emergenziali.

“Come ho avuto modo di spiegare nel corso dell’incontro con i sindaci vicentini dei comuni colpiti dal maltempo di maggio e come succede sempre ad ogni emergenza- spiega Bottacin-, quando accade un evento meteo rilevante, già nell’immediatezza, il Presidente della Regione dichiara lo Stato di Emergenza regionale, chiedendo il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale. A seguito della richiesta ed in base all’istruttoria del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, il Consiglio dei Ministri può procedere al riconoscimento dello Stato di Emergenza Nazionale, come accaduto per gli eventi compresi tra il 15 maggio e il 4 giugno scorsi”.

L’Assessore spiega che con la delibera del Consiglio dei Ministri del 3 luglio 2024 il Governo ha impegnato i primi fondi (nel caso specifico 26,1 milioni di euro) per: attività legate all’organizzazione e all’effettuazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata dall’evento; attività legate al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alle attività di gestione dei rifiuti, delle macerie, del materiale vegetale o alluvionale o delle terre e rocce da scavo prodotti dagli eventi e alle misure volte a garantire la continuità amministrativa nei Comuni e territori interessati, anche mediante interventi di natura temporanea.

“La procedura prevede poi come passo successivo – prosegue Bottacin- un’ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale (nel caso specifico l’ordinanza n. 1093 del 30 luglio 2024), nella quale vengono stabilite le deroghe alle norme di legge utili per procedere al ripristino dei luoghi e la nomina di un Commissario di Governo che nel specifico è il dott. Luca Marchesi, Direttore dell’Area Ambiente e Territorio della Regione del Veneto.

Con l’ordinanza del Capo Dipartimento viene generalmente dato un tempo di 30 giorni al commissario per definire un piano di spesa dei primi fondi stanziati che deve poi essere approvato dal Dipartimento della Protezione Civile Nazionale.

Il Commissario ha inoltre solitamente 90 giorni di tempo per individuare, mediante censimento, le ulteriori necessità economiche per i primi interventi”.

Come ricorda Bottacin la procedura prosegue con l’individuazione di ulteriori interventi, previsti dal Codice della Protezione Civile: i fondi necessari ad attivare le prime misure economiche di immediato sostegno al tessuto economico e sociale, cioè per popolazione e e attività economiche e produttive direttamente interessate dall’evento, allo scopo di fronteggiare le più urgenti necessità; i fondi necessari alla realizzazione di interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo nelle aree colpite dagli eventi calamitosi, strettamente connesso all’evento e finalizzati prioritariamente alla tutela della pubblica e privata incolumità, in coerenza con gli strumenti di programmazione e pianificazione esistenti.

A seguito di tale ricognizione effettuata dal Commissario, sulla base di una relazione del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, il Consiglio dei Ministri individua, con propria deliberazione, le ulteriori risorse finanziarie necessarie per il completamento delle attività elencate.