Protocollo a Siracusa per spezzare la catena del caporalato

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Tutto pronto a Siracusa per la firma del protocollo per la prevenzione delle attività illecite in agricoltura e degli insediamenti abitativi spontanei

Un ulteriore strumento messo in campo dal prefetto Giusi Scaduto a tutela dei lavoratori agricoli, della filiera agroalimentare e delle aziende sane.

I 10 punti del documento rappresentano l’ulteriore linea di azione contro caporalato e sfruttamento del lavoro ed individuano soluzioni per potenziare il sistema di accoglienza per chi è in regola.

Occhi sempre attenti a Cassibile ad un mese dall’inaugurazione dell’ostello per lavoratori stagionali. «E’ un percorso che continuiamo a monitorare ogni giorno», racconta il prefetto in un’intervista al quotidiano “La Sicilia“, «perché vogliamo che funzioni sia in un’ottica di civiltà e dignità delle persone, sia di legalità. Insieme all’amministrazione comunale e alle Forze di polizia monitoriamo a 360 gradi.

Chi alloggia nel villaggio è munito di permesso di soggiorno e contratto di lavoro».

La finalità principale della struttura, come ricordato, è di fornire una adeguata sistemazione alloggiativa ai lavoratori stagionali ma solo nel periodo dell’anno in cui c’è esigenza. «Io spero – prosegue il prefetto – che nel tempo, quando tutto il sistema entrerà a regime, possa anche non servire più nemmeno per questa finalità. Col protocollo che firmiamo oggi c’è l’impegno di tutta la provincia, ma soprattutto dei datori di lavoro che si assumeranno l’onere di trovare sistemazione alloggiativa ai propri lavoratori».

Anche i sindaci faranno la loro parte e si impegneranno a trovare immobili pubblici o confiscati da destinare a questa attività.

Il documento, in particolare, recepisce tutte le esigenze emerse nel corso dei diversi tavoli di confronto ed impegna i firmatari, ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze e nel rispetto delle disposizioni di legge: ad assicurare un’idonea sistemazione alloggiativa ai lavoratori, scongiurando così l’insorgere di baraccopoli e insediamenti spontanei; a predisporre una banca dati per l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, prevenendo il caporalato e lo sfruttamento lavorativo; a contrastare i rapporti fittizi di lavoro nel settore agricolo.

«Non vogliamo più che la provincia sia teatro di situazioni di illegalità, rischio e sfruttamento», ha aggiunto il prefetto Scaduto. «Mi auguro che mettendo in piedi un sistema virtuoso come quello promosso dal protocollo, non accada più. Il protocollo vincolerà non solo le aziende con sede a Siracusa, ma anche quelle fuori provincia».