«Siamo quell’insulto. Siamo quella parola che imbarazza. Siamo lavoratricɜ, manodopera di carne e ossa. Siamo puttane. E non abbiamo più intenzione di tacere»
Cresciuta nella periferia povera di Buenos Aires, Orellano entra nel mondo del lavoro sessuale a diciannove anni, in un contesto fatto di precarietà economica, discriminazione, violenza di genere e totale assenza di tutele. Ma da quella condizione non si fa né salvare né compatire: prende la parola, organizza la lotta, fonda collettivi. A vent’anni di distanza da allora è diventata segretaria generale del sindacato AMMAR, che rappresenta migliaia di sex worker in Argentina. Con Puttana femminista, il suo primo libro, firma un mémoire politico e profondamente umano che racconta la realtà della prostituzione dal punto di vista di chi la vive, la sceglie e la rivendica.
Un mémoire crudo, ribelle, viscerale, che rompe il silenzio e lo stigma.
Orellano non chiede salvezza, ma rispetto. Racconta la sua vita senza indulgenze né vittimismi: le prime esperienze, l’ingresso nel giro della strada, le relazioni ambigue con i clienti, l’alleanza tra lavoratrici, il rapporto con la maternità, il ruolo della polizia, le violenze taciute, le retate, la fatica di essere una donna povera e autodeterminata in una società patriarcale e classista. La narrazione è intervallata da storie vere di altre sex worker, che l’autrice raccoglie e valorizza come parte di un sapere collettivo: una contro-narrazione che rompe lo stereotipo della prostituta come vittima passiva o come deviante.
Puttana femminista è un atto di rivolta contro il patriarcato, contro la violenza della polizia, contro il femminismo elitario che ignora le voci delle marginalizzate. Pubblicato per la prima volta nel mondo ispanico da Penguin Random House, Puttana femminista arriva ora per la prima volta in Italia grazie alla traduzione di Nunzia De Palma, per Edizioni Tlon, nella collana Numeri Primi dedicata alle voci che cambiano il mondo.
«Siamo quell’insulto. Siamo quella parola che imbarazza.
Siamo quel volantino che hai staccato e gettato a terra un’infinità di volte.
Siamo quelle strade e quei quartieri dove hai paura di passare,
le escluse che hanno il permesso di vivere solo di notte.
Siamo lavoratricɜ, manodopera di carne e ossa.
Siamo puttane. Prostitute. Squillo.»
«Il problema non è la prostituzione.
Il problema è la povertà, è la disuguaglianza,
è nascere donna o in un corpo femminile in una società patriarcale.
Ho scelto il lavoro sessuale per sopravvivere,
ma anche per liberarmi, per non dover rendere conto a nessuno.
Non ero sporca. Non ero indegna.
Mi sentivo potente.»
(Tratto da Puttana femminista, Edizioni Tlon, 2025)
GEORGINA ORELLANO (1986) è una sex worker, femminista e attivista argentina. Dal 2014 è la segretaria generale di AMMAR, il sindacato dell3 sex worker d’Argentina, la cui lotta si incentra sulla depenalizzazione del lavoro sessuale e la difesa dei diritti umani e lavorativi dell3 sex worker. Puttana femminista. Storie di una sex worker è il suo primo libro.


