Qualcuno spieghi a Claudia Gerini che i senzatetto non sono “degrado”

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L’attrice Claudia Gerini, seguendo le foto di qualche ora prima di Elena Santarelli, ha pubblicato sulle stories del suo profilo Instagram i video del centro della capitale, tra immondizia abbandonata e cestini stracolmi. “Questa città è sporca non soltanto perché le persone sono incivili, ma perché nessuno la pulisce”, ammonisce.

La telecamera si sofferma su carte e cartacce usate e lasciate fra i sampietrini, cartoni di pizza buttati per terra e bottiglie di vetro abbandonate agli angoli della strada, ha inquadrato anche due persone, due senza fissa dimora, mentre stavano sistemando le loro cose vicino a dei giacigli di fortuna. “Qui c’è degrado”, ha detto Gerini, inquadrandosi nella fotocamera con alle spalle i due senza casa, per poi tornare a parlare dei materiali abbandonati per strada.

Sette secondi più tardi, l’attrice sta già passando nuovi punti dell’elenco dei rifiuti da proporre ai suoi follower, riprendendo altre bottiglie appoggiate al muro sul ciglio della strada. Come se anche quelle due persone fossero rifiuti fra i rifiuti, gli ultimi cittadini della città additati come degrado da far sparire dalle strade centro della città, da buttare o da nascondere altrove perché poco decorosi.

Gli esseri umani, però, non sono cose da far sparire dalla vista dei cittadini perbene (perché più hanno), o dei turisti, ma andrebbero al contrario presi in carico dalle istituzioni perché abbiano un tetto e non dormano in strada arrangiandosi come possono: per parlare di loro non si può usare lo stesso vocabolario utilizzato per l’immondizia. Pensiamo all’acqua ghiacciata lanciata alla Stazione Termini per allontanare i senza tetto o alle fioriere “antiuomo” della Stazione Tiburtina.

A Claudia Gerini, e non solo lei, consigliamo di leggere il rapporto dedicato ai senza fissa dimora dell’associazione Nonna Roma. Storie, numeri, cifre ma soprattutto proposte e risposte. Lo si può scaricare liberamente da internet. Perché pulire le strade è importante sicuramente, ma dare un tetto a tutte e tutti anche.