La telecamera si sofferma su carte e cartacce usate e lasciate fra i sampietrini, cartoni di pizza buttati per terra e bottiglie di vetro abbandonate agli angoli della strada, ha inquadrato anche due persone, due senza fissa dimora, mentre stavano sistemando le loro cose vicino a dei giacigli di fortuna. “Qui c’è degrado”, ha detto Gerini, inquadrandosi nella fotocamera con alle spalle i due senza casa, per poi tornare a parlare dei materiali abbandonati per strada.
Gli esseri umani, però, non sono cose da far sparire dalla vista dei cittadini perbene (perché più hanno), o dei turisti, ma andrebbero al contrario presi in carico dalle istituzioni perché abbiano un tetto e non dormano in strada arrangiandosi come possono: per parlare di loro non si può usare lo stesso vocabolario utilizzato per l’immondizia. Pensiamo all’acqua ghiacciata lanciata alla Stazione Termini per allontanare i senza tetto o alle fioriere “antiuomo” della Stazione Tiburtina.
A Claudia Gerini, e non solo lei, consigliamo di leggere il rapporto dedicato ai senza fissa dimora dell’associazione Nonna Roma. Storie, numeri, cifre ma soprattutto proposte e risposte. Lo si può scaricare liberamente da internet. Perché pulire le strade è importante sicuramente, ma dare un tetto a tutte e tutti anche.