E continua: “Mi rimane qualche elemento di preoccupazione anche di fronte all’allentamento delle restrizioni. Basta guardare i dati per capire che la situazione è ancora fluida, anche se è diversa dall’anno scorso.
Sulle quarte dosi, le cui indicazioni della Commissione europea sono attese questa settimana, Galli afferma: “Restano vari dubbi dal punto di vista della reale utilità della quarta dose. Non voglio mettermi di traverso, ma il punto è che gli attuali vaccini non proteggono dall’infezione delle nuove varianti. Per quanto riguarda la malattia grave proteggono di più. Comunque, chi non ha risposto alle prime tre dosi, non risponderà nemmeno alla quarta”, afferma riferendosi agli studi effettuati in fascia d’età 70-80 anni.
Alla domanda se sia il caso di pensare alle quarti dosi con vaccini aggiornati, l’infettivologo spiega: “Il tema è quando arriveranno i vaccini aggiornati. Sono un terno al lotto ed io ho sbagliato, mesi fa, ad aver preso una posizione a favore, quando è arrivata la variante Alfa. Avevo affermato che bisognava aggiornare il vaccino. Se fosse stato fatto, il siero sarebbe stato pronto quando è arrivata la variante Omicron, passando per la Delta. Questo virus ha una capacità molto elevata di produrre varianti altamente diffusive. L’alternativa è sviluppare un vaccino totipotente, contro tutte le varianti, come sta già cercando di fare qualcuno con vari approcci tecnologici diversi”.



