Vedrete, nei prossimi giorni/mesi, tutti quei politici e giornalisti (falliti) che hanno sostenuto la folle linea Biden-Ue-Nato in Ucraina diranno che l’Europa ha ottenuto molto dai negoziati, che è una balla la vittoria di Putin, che “l’estensione dell’art. 5 della Nato all’Ucraina” è un successo assoluto (vedrete, vedrete) e che aver “convinto Trump ad occuparsi della sicurezza di Kiev” (come no) è il trionfo dell’Europa unita.
Balle! Sono e saranno soltanto balle! E a dimostrazione rammento a tutti come sono finiti i dossier/argomentazioni portate al cospetto del padrone Trump negli ultimi giorni da questi camerieri di Washington terrorizzati non dalla distruzione dell’Ucraina (della quale sono pienamente responsabili) ma dal fatto che la pubblica opinione europea possa rendersi conto del loro totale fallimento e magari chiedere conto.
IL CESSATE IL FUOCO IN UCRAINA
Partiamo dal “cessate il fuoco”. Nei giorni precedenti l’incontro Putin-Trump in Alaska diversi leader europei hanno insistito sulla necessità di ottenere un cessate il fuoco prima dell’inizio dei negoziati sull’Ucraina. Ne ha parlato effettivamente anche Trump prima di incontrare Putin. Poi, dopo aver ricevuto un secco e prevedibile no da parte del Presidente russo (per quale motivo Putin dovrebbe fermarsi ora che avanza garantendo un vantaggio a Kiev nessuno lo sa) ha smesso di parlarne.
Il 14 agosto i leader europei dichiarano: «Prima il cessate il fuoco, poi le trattative». Come detto Trump smette di parlare di cessate il fuoco ma i leader europei insistono: “Le pressioni su Trump di Macron e Merz: «Serve il cessate il fuoco»”, titola il Corriere della Sera il 16 agosto scorso.
Infine Zelensky: “Abbiamo concordato con Ursula von der Leyen sulla necessità di un cessate il fuoco per i successivi passi diplomatici”. (17 agosto)
Poi arriva Trump: “Non penso ci sarà un cessate il fuoco. Possiamo lavorare a un accordo di pace mentre continuano a combattere. Il cessate il fuoco non serve”. E come reagiscono i politici europei? Ovvio, si mettono sull’attenti e smettono di parlare dell’argomento i vigliacchi!
L’UCRAINA NELLA NATO
Passiamo al tema Nato. Quante volte abbiamo ascoltato politici e giornalisti dare lezioni di geopolitica in tv sostenendo che fosse decisione autonoma di Kiev se entrare o meno nella Nato? E quante volte abbiamo sentito gli stessi politici parlare di “irreversibilità del percorso di adesione dell’Ucraina alla Nato”?
“Dobbiamo dimostrare con le parole e le azioni che il percorso dell’Ucraina verso la Nato è irreversibile” (Kaja Kallas, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, 28 giugno 2024)
“L’adesione di Kiev alla Nato è un percorso irreversibile” (Summit paesi Nato, 11 luglio 2024)
“Il percorso di Kiev verso la Nato è irreversibile” (Mark Rutte, segretario generale della Nato, 14 novembre 2024)
Alessandro Di Battista



