Che ora fanno orgogliosamente pesare l’apporto “essenziale” e “decisivo” alla vittoria del centrosinistra contro le destracce e i 5Stelle (peraltro estinti fin dalla nascita). La poderosa avanzata dei due colossi centristi s’era già intuita al primo turno, quando Azione balzò allo 0,5% di media e Iv allo 0,1%. Ma è ai ballottaggi che l’Invincibile Armata ha sfondato gli argini.
Lo sottolinea giubilante l’italovivo Gennaro Migliore, politico e ossimoro (nella sua bio su Twitter si legge “a sinistra con Italia Viva”)
Ora Teresa Bellanova esulta per l’“asse riformista”, ma avverte di “non farsi illusioni e lavorare costantemente per non consegnare il governo del Paese alle destre”. È per questo che a Carrara, con la preclara figura di Cosimo Ferri in Palamara, Iv appoggiava la destra e anche lì è stata decisiva: ha vinto il centrosinistra. L’unica città importante persa dal centrosinistra è Lucca, dov’è stato determinante Calenda, ma per la destra: non essendo un baluba grillino e avendo una classe dirigente competente e affidabile, Calenda candida il figlio d’arte Alberto Veronesi, “unica alternativa seria a destra e sinistra”, che infatti prende il 3,6% e al ballottaggio s’allea alla destra e a CasaPound per Pardini.
. Alla fine la scissione dell’atomo azionista è decisiva almeno quanto l’assenza di Iv: vince Tommasi. A Catanzaro, la comica finale: Azione e Calenda si ricompattano su tal Talerico, appena scartato dal centrodestra. Iv invece sta con Donato, candidato di Lega e FI e al ballottaggio anche di FdI, contro il civico Fiorita, sostenuto da Pd e M5S. “Donato è il miglior candidato”, assicura Rosato, sempre più decisivo: infatti vince Fiorita. Se l’avessero appoggiato i renziani, non ce l’avrebbe mai fatta.
marco travaglio


