“Dai processi politici di questo governo per intimidire me e chi esprime dissenso, alla disparità di fronte alla legge – che dovrebbe essere uguale per tutti – tra noi comuni cittadini e Matteo #Salvini che chiamò Carola Rackete “complice degli scafisti”, ma non sarà processato per diffamazione perché il Senato non ha dato l’autorizzazione a procedere
Per finire con Giorgia #Meloni che, dalla tragedia di Cutro, ha smesso di parlare con la stampa, comizia senza possibilità che le vengano poste domande. La populista che si sottrae al popolo: a meno di un anno dalle elezioni emerge tutta la paura di un progetto politico che ha le fondamenta di argilla.
E ora che la Cassazione ha confermato, ancora a proposito di Carola #Rackete, che non fu speronamento, come Meloni ha ripetuto ovunque, ma “adempimento di un dovere” chi sa se la Premier resterà ancora in silenzio… Non sarebbe lecito pretendere una rettifica da chi, data la posizione di grande responsabilità, non dovrebbe mentire mai?”. Lo ha dichiarato Roberto Saviano in una intervista a ‘Il Dubbio’.


