Dal progetto Su.Pre.Me (Sud per il superamento delle emergenze in ambito di sfruttamento e gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle 5 regioni meno sviluppate), al pacchetto delle azioni regionali anticaporalato, ai protocolli d’intesa sottoscritti dalla prefettura con l’attivazione di cinque tavoli tematici.
Sono diverse le azioni poste in essere a Ragusa per combattere lo sfruttamento lavorativo e il caporalato. Particolare attenzione agli interventi per favorire, negli insediamenti dei territori agricoli della fascia trasformata, la prevenzione e il contrasto alla diffusione del covidl9, il rafforzamento dell’intervento sanitario nei luoghi ad alta marginalità, nell’hotspot di Pozzallo e nei Centri di Accoglienza.
Sono tutte iniziative presentate, ieri, nel corso di una riunione operativa nella prefettura presieduta dal prefetto Filippina Cocuzza.
All’incontro hanno partecipato i sindaci e i rappresentanti dei Comuni della provincia iblea particolarmente interessati ai diversi aspetti del fenomeno migratorio, i rappresentanti delle Forze dell’ordine, il direttore generale dell’Asp 7 Angelo Aliquò, il direttore della Caritas Domenico Leggio, rappresentanti dell’Inps, dell’Organizzazione centro per l’impiego, dell’Ispettorato territoriale del lavoro, dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), del Cpia, della Croce Rossa e degli enti del terzo settore firmatari del protocollo interministeriale “Cura, Legalità, Uscita dal Ghetto”.
Altre azioni previste: il recupero di beni immobili da destinare ad accoglienza e servizi; la previsione di attività di supporto alle lavoratrici straniere, favorendone l’accesso ai servizi socio sanitari, anche al fine di contrastare qualsiasi elemento di violenza di genere e ghettizzazione; l’avvio di azioni di contrasto all’abbandono scolastico dei minori e di formazione ed istruzione degli adulti; la previsione di servizi di trasporto adeguati che colleghino anche le aree del territorio ad alta marginalità ai servizi essenziali.


