RAMA: A TIRANA LE LICENZE EDILIZIE RIFLETTONO GLI INVESTIMENTI, NON LE SPECULAZIONI

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Il Primo ministro nel corso della conferenza che ha riunito la totalità dei dipendenti e degli amministratori municipali della Capitale: “Grazie ai provvedimenti del Governo sia centrale che comunale, i costruttori, destinatari dei permessi edificatori, sono stati tenuti a rimuovere 138.000 tonnellate di detriti e a versare 146 milioni di tasse con i quali è ora possibile erogare gratuitamente diversi servizi pubblici, dalla ristorazione scolastica ai bus urbani, a importanti categorie sociali come studenti e pensionati. Inoltre, il tre per cento della cubatura e del controvalore economico viene assegnato per legge all’edilizia sociale”

Il: Premier Edi Rama ha dichiarato ieri – giornata di anniversario della caduta del monumento del dittatore Enver Hoxha che nel 1991 segnò il passaggio da una città “paludosa” a un’area urbana e sociale con ambizioni europee – che chiunque, dal ventre molle della cosiddetta opposizione, muova accuse di interessi particolari o peggio illegali, senza prove, nel rilascio di permessi di costruzione, in passato ha semplicemente agito così, oppure lo farebbe ancora oggi se ne avesse la possibilità.

Un pensiero forte che l’onorevole Rama ha ribadito durante un incontro con i dipendenti del Comune in piazza Skanderbeg, sottolineando che i permessi di costruzione non sono privilegi, indulgenze o favori concessi dal Sindaco, ma sono “diritti di sviluppo” dei proprietari e degli investitori, e rispecchiano una domanda reale di insediamento e di business nell’area della Capitale del Paese in forza non di chissà quali fantomatiche manovre speculative, bensì della sua rinforzata capacità attrattiva.

“Chi ha bisogno di saperlo dovrebbe impararlo bene prima di emettere sentenze popolari e di parlare senza cognizione di causa di autorizzazioni a costruire, soprattutto da parte di chi deve far rispettare la legge e monitorarne l’attuazione – ha puntualizzato il Presidente del Consiglio dei Ministri – Il Comune di Tirana ha incassato mezzo milione di euro, dal 2016 al 2024, soltanto dalle tasse sulle costruzioni, durante le Amministrazioni di Erion Veliaj. Gli investimenti pubblici, che al momento del letargo della destra erano pari a 10 milioni, negli ultimi 3 anni hanno raggiunto una media di 100 milioni di euro equivalenti. Questa non si chiama speculazione, si chiama visione per il futuro, un programma per salvare la nostra Capitale, la Capitale dei Cittadini, da una palude storica vecchia di 500 anni, un programma per la crescita economica e sociale animato da leadership e dal principio sacrosanto per cui chi guadagna di più viene chiamato a versare di più. Altro che oligarchi”.

Il Capo del governo ha precisato che “questo è ciò che accade quando vengono adottate politiche appropriate con le tasse riscosse, e i Cittadini, veri proprietà del Comune, ricevono indietro ciò che è loro dovuto dallo sviluppo e dalla valorizzazione delle proprietà private, oltre ad avere consentito finora a migliaia di famiglie di non restare indietro in termini di diritto alla casa e di aiuto sociale”.

Questo avviene perché “oltre alla tassa di costruzione, esiste un altro prelievo impositivo sulle tanto demonizzate torri e sugli edifici dei benestanti sui quali viene calcolato un 3 per cento di tasse aggiuntive che viene destinato all’edilizia sociale e popolare – ha proseguito l’onorevole Rama – Pertanto, non sorprende che nel Comune di Tirana abbiamo il maggior numero di famiglie che hanno ricevuto sussidi sui prestiti ipotecari, ben 4000, o che hanno beneficiato direttamente del contributo di coloro che costruiscono torri e altre costruzioni altolocate”.

Proprio il potenziamento delle politiche studentesche, giovanili, ricettive e inclusive ha permesso a Tirana di diventare, dormitorio che era prima, una destinazione turistica e congressuale di primissimo piano internazionale e sede di eventi e manifestazioni tra le più importanti sulla scena mondiale: “Pensiamo solo alla situazione delle infrastrutture scolastiche. Quando siamo entrati in carica, le palestre in Albania si potevano contare sulle dita di una mano, e nel 2013 esistevano ancora solamente quelle 4 o 5 lasciate in eredità dall’era comunista. Oggi non esiste scuola a Tirana che non abbia una palestra con tutti i crismi della modernità, e ciò ha contribuito ad avviare al movimento sportivo 12.000 bambini e ragazzi. Il Comune di Tirana ha la responsabilità di preordinare 54 palestre che sono aperte tutti i pomeriggi grazie al supporto municipale”.