RAMA AI COSTRUTTORI: PIÙ SEMPLIFICAZIONI, MA I VALORI DICHIARATI SIANO IN LINEA CON QUELLI REALI

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Il Primo Ministro dell’Albania, assieme alla Ministra per la tutela delle imprese Delina Ibrahimaj, ha convocato le organizzazioni di rappresentanza imprenditoriale per un aggiornamento sulle prossime iniziative volte a migliorare l’ecosistema degli investimenti tramite un più incisivo ricorso alla digitalizzazione, all’intelligenza artificiale – applicata pure agli appalti pubblici – e alla riduzione ulteriore di tempi e passaggi cartacei

Ciò a fronte di un quadro di maggiore rispetto reciproco fra istituzioni statali – le quali devono farsi carico di crescenti istanze sociali – e operatori aziendali, a partire dal mondo delle costruzioni residenziali. Un settore, quest’ultimo, che – secondo le rilevazioni dell’ISTAT albanese e della Banca centrale di Tirana – ha contribuito in misura protagonista, assieme al turismo il cui trend di sviluppo condiziona a propria volta le scelte edilizie, alla netta variazione economica positiva del sistema Paese, accrescendo l’appeal dello stesso agli occhi dei possibili players esteri interessati a investimenti diretti nella terra delle Aquile.

Perciò il Premier Edi Rama ha inteso replicare con obiettività, ma con decisione, ad alcune delle preoccupazioni espresse dai dirigenti di categoria del comparto costruttivo in merito all’aumento del prezzo di riferimento – in pratica la base imponibile per il calcolo della tassa sulle infrastrutture – e alla stabilizzazione della tassa del 3 per cento che, calcolata sempre sul medesimo, consente il finanziamento dell’edilizia sociale.

Il Primo Ministro ha obiettato che il Governo intende proseguire sulla via delle semplificazione e della riduzione delle attese burocratiche, per assecondare chi vuole investire e aprire cantieri, ma a ciò deve corrispondere una maggiore aderenza fra il valore al metro quadro applicato nella realtà delle transazioni e quello dichiarato ai fini fiscali, perché anche dopo l’entrata in vigore dei nuovi imponibili, costituiti dagli aumentati prezzi di riferimento, i margini di utile in capo ai costruttori rimangono ragionevolmente elevati e tali da non giustificare aumenti del costo di costruzione finale.

Si tratta, nel caso specifico, di accompagnare lo sviluppo urbanistico, che insiste e continuerà a creare ricchezza, con l’esigenza di tradurne una parte in servizi infrastrutturali collettivi e accessibili a tutti i cittadini, anche a coloro che hanno minori possibilità finanziarie.

La stessa filosofia che è alla base della scelta di stabilizzare il prelievo del tre per cento a favore dei programmi di assistenza e di edilizia sociale, perché – come ha ribadito Rama – anche a New York, emblema del capitalismo atlantico, il Comune non permette, con riferimento a un palazzo in costruzione, che la totalità degli appartamenti realizzati sia in blocco destinata alla vendita, bensì una quota di essi viene destinata all’affitto.

Pure il miracolo economico turistico ha contribuito a disvelare gli ambiti grigi del mercato residenziale e ricettivo, con un dislivello evidente fra incassi monetizzati e ricevi dichiarati agli uffici fiscali. Siamo per un’applicazione dell’iva al 6 per cento sui servizi alberghieri e di ospitalità – ha precisato ancora Rama – ma ciò dovrà avvenire dal prossimo anno sulla base di aggiornati prezzi di riferimento, poiché una giusta base imponibile è quella che permette alle pubbliche amministrazioni di approntare i servizi di utilità collettiva che occorrono a migliorare l’ambiente, la sicurezza e l’accessibilità dei vari territori prescelti e visitati dai turisti i cui arrivi e presenze saliranno al prossimo 31 dicembre a 10 milioni e più di unità.

Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI