Il Primo Ministro, in occasione del proprio podcast settimanale, ha evidenziato le opportunità messe a disposizione dal Governo e dallo sviluppo della crescita economica interna, per sviluppare iniziative in Madrepatria un tempo non immaginabili: “È oramai possibile creare un business sano e di successo con piccoli investimenti iniziali”
La storia di una famiglia della Diaspora, tornata dall’emigrazione, che ha avviato la propria attività a conduzione familiare in Albania, è stata al centro della più recente puntata del podcast settimanale “Flasim” personalmente condotto dal Primo Ministro Edi Rama e dal titolo “Mai più in emigrazione” con la partecipazione della signora Etleva e del figlio Aldo, protagonisti prima dell’abbandono del proprio Paese, molti anni fa, e del successivo rientro per avviare un progetto aziendale valorizzando gli interventi di rigenerazione pubblica, urbanistica e infrastrutturale associati a una fiscalità favorevole.
I due Ospiti hanno evidenziato le sfide incontrate durante questo percorso iniziato in località Kutalli a Berat, dove hanno aperto la prima attività di pasticceria in Albania, e le difficoltà create loro dalla situazione pandemica del 2020 quando tutto era chiuso e hanno praticamente dovuto rinunciare essi stessi a proseguire.
Etleva ha raccontato che la decisione di non abbandonare di nuovo il Paese era già stata presa e, nonostante il fallimento dell’iniziativa nella natìa Kutalli, lei e il figlio hanno deciso di ritentare nella capitale Tirana, dove la pasticceria è risorta e sta offrendo loro molte soddisfazioni economiche e professionali.
Secondo il giovane Aldo, i cambiamenti avvenuti in Albania sono stati il principale impulso alla decisione sua e di sua madre di tornare e investire qui: “Sono stato a Berat (città porta Unesco dell’Albania del Sud, ndr) qualche giorno fa, e tutti gli interventi di riqualificazione sono stati realizzati molto bene, e agli amministratori voglio dire che sono stati bravi”.
L’onorevole Rama ha ricordato di avere contribuito il più possibile alla trasformazione di Berat, conosciuta anche come la città dei terrazzi e delle mille finestre: “Quando non eravamo al Governo, mi sembrava incredibile che avessimo tesori come le città di Berat o di Argirocastro (l’altra città Unesco del Sud, ndr), di fatto non raggiungibili poiché non vi erano strade. Le agevolazioni che abbiamo introdotto con la riduzione delle tasse per le micro e le piccole imprese, hanno reso gli investimenti in Albania molto favorevoli e giustamente profittevoli”. Agevolazioni che sono state confermate fino al 2029, con l’obiettivo di consolidare lo sviluppo in atto lungo il cammino di integrazione nel mercato unico dell’Unione Europea, che aumenterà ancora il numero di clienti e consumatori.
“L’ho ribadito più volte, sfidando anche l’incredulità e le accuse di propaganda – ha concluso il Premier – Questa è una fase che il nostro Paese sta attraversando e nella quale chi intende investire i risparmi dell’emigrazione, sulla base di progetti seri e stabili, emerge non solo a Tirana ma ovunque. Perché in ogni contea dell’Albania esiste la possibilità di creare un sano business con piccoli investimenti, come nel caso dell’agriturismo e dell’agroalimentare. Un appello che ho voluto rinnovare proprio in occasione della giornata nazionale della Gioventù dell’otto dicembre, laddove la forza dell’esempio di centinaia e migliaia di ragazzi e ragazze sta portando avanti la tradizione dei genitori con uno spirito innovativo e visionario supportato dall’adeguamento alle tecnologie e da un favorevole contesto naturale, micro climatico e di biodiversità alla base della capillare trasformazione del Paese”.




