RAMA: ALBANIA SARÀ POLO DI SVILUPPO DEL COMPOSTAGGIO, MA SERVE IMPEGNO DEI SINDACI

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Il riconfermato Primo ministro socialista ha illustrato ai Sindaci del Paese gli obiettivi che devono essere raggiunti da qui al 2030, incluse le performances nell’ambito ambientale ed ecologico per la realizzazione di filiere compiute nell’economia circolare per la riduzione degli scarti nel settore agricolo: “Soltanto così passeremo dalla cultura di villaggio a quella di città”

Edi Rama tra il Ministro dell’agricoltura Anila Denaj e l’onorevole Ervin Demo ex sindaco di Berat 

Parlando della visione comunitaria che dovrà essere realizzata e perfezionata nel corso dei prossimi 5 anni, l’onorevole Rama ha sottolineato la necessità di prendere sul serio il tema connesso al trattamento dei rifiuti prodotti dai borghi rurali e dai villaggi, prendendo come esempio le buone prassi di municipalità come quella di Cerrik nella contea di Elbasan. Ma non solo.

“Abbiamo l’altro esempio di Roskovec, sebbene non sia esattamente come quello di Cerrik, in quanto non ha avuto un successo totale, ma è comunque una prassi da seguire per cambiare la situazione dei rifiuti la cui gestione assumerà un valore strategico sia durante che dopo l’avvenuto processo di adesione all’Unione europea, un procedimento che per i due terzi sarà demandato alla capacità manageriale e alla responsabilità dei Comuni e dei Sindaci”.

Quindi, ha aggiunto il Primo Ministro, “abbiamo assolutamente bisogno, parallelamente alla creazione del Gestore nazionale del trattamento dei rifiuti per tutti e 200 i depositi, discariche e inceneritori presenti sul territorio dell’Albania, di un sistema coordinato e centralizzato, per iniziare a lavorare nei Municipi sulla separazione alla fonte, sul riciclaggio e sul riutilizzo per ridurre la quota di incidenza di indifferenziato. Non si può continuare a letteralmente buttare la spazzatura, portando una metà dei rifiuti in discarica e lasciando l’altra metà ad aspettare il giorno dopo che coprirà di nuovo i cassonetti lungo le strade creando disagi di vario genere ai residenti e ai turisti”. Questo, ha detto Rama, “è un aspetto estremamente impegnativo della transizione dall’essere villaggio a diventare città europea, e del passaggio da un secolo all’altro in termini di mentalità e cultura, perché al momento attuale il 50 per cento degli scarti che potrebbero essere recuperati funzionalmente, magari in termini energetici o di fertilizzazione, viene lasciato letteralmente marcire, e un Paese ad ampia vocazione agricola come il nostro non se lo può permettere”.

La creazione ovvero il potenziamento degli uffici comunali di collegamento con le opportunità dell’Unione Europea, ovvero di promozione dell’iniziativa aziendale in agricoltura, avrà pertanto l’altro compito di favorire la divulgazione e istituzionalizzazione di un sistema di buone prassi come quelle – ha concluso in merito Rama – “che hanno riguardato il caso di Berat (città porta UNESCO dell’Albania, ndr) che ha costruito un centro di preselezione e riciclaggio davvero impressionante”, sotto la gestione dell’ex sindaco socialista Ervin Demo oggi Parlamentare nazionale del PS.