Il Premier socialista, intervistato dal popolare conduttore TV Blendi Fevziu nell’ambito della straordinaria puntata di Opinion andata in onda nella prima serata odierna, ha ribadito che il vertice NATO, che si svolgerà a Tirana nel 2027, sarà protetto tramite Droni integralmente fabbricati sul mercato locale
L’Albania “è entrata in una nuova fase anche per quanto compete alle politiche di reindustrializzazione e di rivitalizzazione del settore manifatturiero nazionale, che balzerà in tutta evidenza in occasione del summit plenario dell’Alleanza Atlantica in programma, per la prima volta nella storia del nostro Paese, fra due anni. Per tale solenne ed epocale occasione, i cieli Albanesi saranno tutelati e presidiati da Droni realizzati localmente”. Lo ha annunciato, sulla base della concretezza dei piani di sviluppo a oggi avviati, l’onorevole Edi Rama, il quale ha ricordato la fase irreversibile di uno sviluppo che non si limita ai soli ambiti settoriali terziari e turistici.
“Negli anni passati, abbiamo dovuto affrontare la pandemia e il terremoto, che hanno causato un rallentamento che non avevamo modo di gestire. Adesso però, in occasione del vertice della NATO che rappresenta il massimo livello di sicurezza su scala planetaria mondiale, proteggeremo il territorio di Tirana con droni di integrale fabbricazione albanese, e tutto questo rappresenterà la fase della rinascita definitiva della nostra industria militare”, ha spiegato il Presidente del Consiglio dei Ministri, aggiungendo che “tali tecnologie di altissima precisione saranno altresì oggetto di esportazione a beneficio degli altri Paesi partners dell’Alleanza, con l’Aquila impressa assieme alla bandiera rossonera”.
Evoluzioni tecnologiche che saranno messe al servizio di utilizzi civili e sociali, e che includeranno la produzione di mezzi di trasporto collettivo tipo Scuolabus: “Produrremo anche questi – ha aggiunto Rama – Stiamo parlando di 250.000 bambini e studenti. Sarà una diversificazione industriale pacifica, che si abbinerà alla possibilità di realizzare veicoli di tipo militare che esporteremo nel mondo. Le fabbriche di ultima generazione non saranno mai più fabbriche di morte e malattie, ma luoghi di progresso, impatto locale benefico e piena occupazione dignitosa e qualificata, che comprenderà altresì l’offerta di uniformi e divise per ogni tipo di truppa”.



