Il Premier e la Vicepremier, nel corso di una conferenza stampa tenuta oggi presso il palazzo del Governo, hanno illustrato il provvedimento di creazione dell’operatore unico per il servizio idrico integrato, a compimento di una sfida coerente con il rispetto delle direttive comunitarie europee in tema di salvaguardia della salubrità dell’acqua e di garanzia di un’amministrazione efficiente e non più frazionata in una molteplicità di gestioni locali, non sempre facilmente controllabili e onerose per il cittadino utente finale
Edi Rama ha dichiarato la “guerra ai ladri di acqua”, con il contrasto totale ai depositi illegittimi e all’evasione delle bollette, e la lotta a quelle amministrazioni pletoriche e a rischio di parassitismo a carico dei contribuenti

Si perfeziona pertanto la riforma del settore idrico, avviata nel 2021 con l’aggregazione delle società, e con uno schema di funzionamento che sarà analogo a quello del settore elettrico.
“Il particolare momento dell’ulteriore definitiva integrazione con l’Unione europea e con i mercati dei pubblici servizi – hanno spiegato Rama e Balluku – richiede una riforma ancora più profonda, e quindi rende necessario l’avvio della seconda fase con la creazione dell’Operatore nazionale di produzione idrica. Abbiamo un ottimo esempio, quello del settore elettrico, che si trovava nella stessa situazione nel 2013, con perdite che raggiungevano il 50 per cento del totale, ma che spesso coincidevano con autentici furti di energia e di bollette. Adesso, ci accingiamo ad attuare una separazione tra le varie fasi del ciclo, come richiesto dalle raccomandazioni della UE a tutela dell’efficienza del servizio e dei diritti del cittadino consumatore e utente”.

“La creazione dell’Ente nazionale per la produzione idrica ci porterà a un altro e alto livello – ha aggiunto l’onorevole Balluku – È arrivato il momento di iniziare a gestire l’acqua partendo dal presupposto che è una risorsa di cui il nostro Paese dispone in abbondanza, e questo può essere attuato suddividendo una volta per tutte le responsabilità tra produttore, distributore e fornitore, cioè colui che fattura e incassa le bollette”.
L’ambizioso obiettivo è quello di arrivare al primo gennaio 2027 con la creazione e di una società fornitrice, recependo le migliori buone prassi provenienti dal settore elettrico.
L’onorevole Balluku ha anticipato che “la struttura dell’Operatore di produzione idrica si baserà su un’organizzazione di tipo macro/regionale, che rifletterà sia la divisione idrologica che quella territoriale, con una ripartizione in quattro regioni: nord, sud, centro-est e centro-ovest, valorizzando sia le risorse naturali che le capacità umane. In parallelo sarà creato un centro di monitoraggio centralizzato, garantendo l’uguaglianza nella qualità del servizio per tutti i cittadini del Paese senza discriminazioni fra aree urbanizzate e aree interne. Prendiamo esempi virtuosi come quello di Korca, e portiamo gli stessi in tutto il territorio nazionale. Saranno inoltre rafforzati i sistemi di sicurezza tramite controlli digitali, di videosorveglianza e basati sull’intelligenza artificiale”.
Il nuovo Operatore unificato entrerà in vigore dal prossimo primo gennaio.



