Il futuro sito naturalistico e urbanistico, in uno dei polmoni verdi e rurali maggiormente suggestivi di Tirana, è stato, nella giornata odierna, al centro di una competizione fra alcuni dei più importanti e rinomati studi di progettazione e design architettonico attivi sulla scena internazionale. A loro ha indirizzato il proprio messaggio augurale, di saluto e buon lavoro il Primo ministro Edi Rama, il cui estro artistico rappresenta un punto di riferimento per i piani di rigenerazione urbana e paesaggistica della capitale e del Paese delle Aquile
“Non sarà creato un luogo confessionale – ha puntualizzato il Presidente del Consiglio – e del resto non sarebbe neanche nelle ambizioni e negli obiettivi di questo intervento finalizzato a creare non un ambito di culto, bensì uno spazio ampio e totalmente rigenerato dove le Sacre scritture rivivranno attraverso le piante, i frutti, i prodotti agricoli e culturali della tradizione narrati nelle stesse”
Il concorso ha riunito 12 finalisti provenienti da Regno Unito, Portogallo, Danimarca, Germania, Spagna, Messico, Belgio, Paesi Bassi e Italia con le loro rispettive proposte dedicate alla rinascita di questo parco sulle colline di località Petrela che diventerà “un pulpito per il culto del bello, del gusto, dell’arte – ha premesso l’onorevole Rama – Ci troviamo in un luogo che un tempo era plasmato sul linguaggio duro degli ordini, delle divisioni, delle caserme militari, dove tutto era uniformato e livellato, tenuto fintamente unito con la forza. Siamo fiduciosi sulla prospettiva che presto potremo aprire questo spazio per una serie di finalità completamente diverse, per persone creative di talento e per chiunque si recherà in visita in Tirana per fruire del Parco Besim, il Faith Park, il parco della Fede”.
L’intendimento è “piantare alberi per piantare speranza e continuità. Faith Park non sarà un simbolo religioso, semmai sarà uno scenario che invita ad ammirare la forza dei fichi, la forma degli ulivi e l’eredità colturale e spirituale lasciataci dai nostri antenati in una sorta di sacra scrittura, una scrittura fatta non di inchiostro ma di radici, non di dottrine ma di piante”, ha proseguito Rama nel proprio saluto alla platea di amministratori e progettisti presenti: “Qui il silenzio, a differenza che nel passato, non sarà più inquietudine, ma diventerà sinonimo di attenzione, contemplazione e meditazione. Del resto, fu proprio Dio a piantare il Giardino dell’Eden con alberi di fichi, melograni e datteri, ponendo al centro l’uomo e la persona, e il riferimento alle piante fertili accomuna sia i Vangeli che il Corano”.
La premiazione è attesa per domani, a partire dalle 13 e 30, in Tirana presso il giardino dell’Eden nel cortile del palazzo della presidenza del Governo.






