Il Primo Ministro dell’Albania ha annunciato l’avvenuta creazione di un sistema interattivo per affrontare i casi di violenza nel perimetro scolastico e nelle vicinanze dello stesso, con un focus sul ruolo delle piattaforme dei social media spesso utilizzate dai più giovani con intenti emulativi e senza alcuna vigilanza
Il Premier Edi Rama e il Ministro dell’Istruzione e dello Sport, onorevole Ogerta Manastirliu, hanno svolto una consultazione pubblica con una delegazione dei Consigli dei Genitori e delle strutture collegiali rappresentative delle famiglie di varie scuole di Tirana. La riunione è stata ospitata nei locali dell’istituto didattico “Sami Frasheri”.
“Ciò di cui stiamo parlando è tutto il problema legato alla preoccupazione suscitata da una tragedia, ma il discorso non ci trova impreparati bensì ci esorta ad accelerare iniziative che avevamo già programmato. Oggi – ha spiegato Rama – ci troviamo in condizioni in cui tutto un processo di cambiamento, nelle infrastrutture fisiche delle scuole e negli aspetti culturali e immateriali delle stesse, è iniziato da molto tempo”.
Il Primo Ministro ha sottolineato un elemento su cui si è lavorato molto nel periodo 2023-2024, è dato dalla interazione sui casi di violenza e di bullismo nelle scuole: “Abbiamo praticamente 2030 casi denunciati, ce ne sono stati di più, ma questi 2030 sono denunciati e qualificati come casi problematici di violenza o bullismo. Nel 78% dei casi i genitori sono stati avvisati direttamente a seconda delle caratteristiche degli accaduti, nel 20% è stata allertata la Polizia e nel 2% si è reso necessario l’intervento dell’ambulanza e dell’emergenza”.
Perciò, il Primo Ministro ha informato il plenum dei delegati genitoriali presenti sulla novità della avvenuta attivazione di un sistema speciale concordato con la agenzia della Cyber Security per i casi di violenza e bullismo che sempre più spesso traggono origine dalla dimensione digitale e on-line.

Il Capo del Governo ha quindi annunciato che, per aumentare la sicurezza nelle scuole, sarà applicato il controllo digitale a tutti gli ingressi e uscite dei plessi didattici per monitorare qualsiasi tipo di strumento metallico o telefonico mobile. Sarà inoltre garantita una rigorosa attuazione della regola tesa a vietare i cellulari nelle scuole durante le lezioni, nella consapevolezza che “questo problema va ben oltre il pur strategico e irrinunciabile presidio di polizia. Questo è ben chiaro a tutti coloro che hanno figli in età pre-adolescenziale o adolescenti, poiché la lotta va oltre i muri delle case l delle scuole e riguarda le interazioni che si consumano con le applicazioni telefoniche e con i linguaggi selvaggi delle stesse”.
Da qui l’idea di bandire TikTok e/o SnapChat “come due piattaforme più problematiche della media di tutte le altre piattaforme – ha concluso Rama – Siamo consapevoli che ciò non è la soluzione a tutti i problemi, ma è un elemento che può portare a un restringimento importante dello spazio che stimola, ispira e incoraggia la violenza, il bullismo e la stupidità in generale”.

“Oggi è un momento per riflettere e rafforzare continuamente gli strumenti preventivi che abbiamo predisposto, creando l’opportunità di declinare ancora di più queste strutture che abbiamo all’interno delle scuole – ha aggiunto il Ministro della pubblica istruzione, Ogerta Manastirliu – Attualmente sono operativi 850 fra assistenti sociali e psicologi in tutto il sistema educativo, per un servizio psicosociale che funziona per aiutare i bambini e i giovani. Dal 2018 abbiamo deciso che le scuole siano supportate da addetti alla sicurezza: abbiamo iniziato con 15 e aumentato il numero a 240 per accrescerlo ulteriormente. Adesso occorre un salto di qualità nel contrasto alle cause della violenza che vedono espandersi l’influenza dei social network”.




