RAMA: PACCHETTO MONTAGNA, PARTITA LA CORSA PER I PRIMI 500 BENEFICIARI

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L’annuncio del Primo Ministro da Kucova, nella contea di Berat: coloro che entreranno in questo scaglione della graduatoria, fruiranno della detassazione decennale e dell’IVA ridotta al 6 per cento. Anche coloro che risulteranno candidati dal piazzamento numero 501 in giù, potranno comunque beneficiare delle norme contenute nel provvedimento, senza però poter essere ammessi all’esonero fiscale dei primi dieci anni di attività

Sono molteplici i settori e le categorie merceologiche destinate a svilupparsi grazie al graduale ma progressivo ripopolamento atteso soprattutto nelle aree rurali di entroterra, in forza delle previsioni di legge in tema di riconoscimento del diritto di proprietà pur in assenza di titoli formali, ciò che finora ha reso impervio il ritorno di interi lotti di terreno, e di complessive porzioni di territorio, a una prospettiva produttiva.

Basti pensare a una specialità, presente nell’Albania settentrionale, e rappresentata dalla coltivazione di castagne, la cui lavorazione può fornire uno straordinario valore aggiunto al locale paniere agroalimentare e al rafforzamento delle attività agrituristiche. La contea di Tropoja, nel suggestivo profondo Nord, ne è un esempio modello e – rivolgendosi a un giovane originario del luogo che gli ha chiesto come poter rientrare nello specifico ambito di applicazione della norma sull’accesso semplificato al diritto di proprietà in modo da intraprendere un’attività nel settore castanicolo – l’onorevole Rama gli ha risposto che la competenza a procedere, sul piano istruttorio e deliberativo, è stata assegnata al Comune e “se il Consiglio comunale fornisce la prova che la terra apparteneva, per esempio, a tuo nonno, allora puoi procedere al progetto della linea di lavorazione e ottenere il sostegno dalle banche. Tropoja è stata bloccata per troppo tempo, ma adesso con il pacchetto Montagna inizia la fase del recupero”.

La sfera applicativa però si estende da Nord a Sud, perché “non esiste posto in Albania, su 28.000 chilometri quadrati, dove non sia possibile replicare le migliori buone prassi aziendali e produttive. L’Albania è uscita dalla palude, e adesso respira a pieni polmoni, dal mare alle montagne. Queste ultime diventeranno la nuova maniera della nostra industria turistica, rendendo definitiva e stabile la vocazione del sistema Paese alla destagionalizzazione dei flussi di arrivi e presenze”.