Il Primo Ministro Albanese, nel confermare che fino al 31 dicembre rimarrà invariato il regime di tassazione diretta e indiretta azzerata per le piccole e medie imprese, ha annunciato che nel mese di giugno proporrà un ulteriore regime agevolato sul modello dell’interpello fiscale che apporterà ulteriori semplificazioni al regime di trattamento tributario delle aziende sia di piccole che di grandi dimensioni
Il Primo Ministro e leader del Partito Socialista, Edi Rama, in occasione della presentazione del programma di governo denominato “Albania 2030”, avvenuta ieri, ha dichiarato che imprenditori e lavoratori autonomi continueranno a godere del beneficio della detassazione fino a tutta la durata del quarto mandato governativo del Partito socialista, ossia sino alla fine del 2029: “Continueremo a essere l’unico Paese della regione balcanica con una tassazione azzerata per le piccole imprese, senza dimenticare che vantiamo altresì il livello di imposizione in assoluto più basso nel contesto balcanico per i lavoratori dipendenti, dove il 93 per cento di tutti coloro che ricevono uno stipendio pagano un’aliquota inferiore al 10 per cento”.
L’onorevole Rama ha ricordato che “le piccole aziende, durante il precedente governo delle attuali forze di opposizione, subivano una doppia imposizione che le parificava alle più grandi compagnie, motivo per cui un panettiere finiva con il subire lo stesso tipo di trattamento impositivo praticato nei confronti di un costruttore titolare di un palazzo con attività estese su 15 piani”.
Tra il 2014 e il 2021, con l’obiettivo di calmierare le conseguenze del terremoto e della pandemia, e della successiva crisi energetica, il primo e il secondo Governo Rama ha varato una serie di provvedimenti volti ad ampliare l’area di esenzione fiscale per agevolare la continuità delle micro e piccole imprese e delle attività autonome e di auto impiego, e un recupero di liquidità monetaria da reinvestire in consumi e investimenti a favore del mercato interno.
“Non solo abbiamo azzerato l’imposta, ma l’abbiamo aumentato la soglia di esenzione da 55.000 a 140.000 euro, corrispondente al tetto del fatturato annuo attribuibile a una piccola impresa, e nello stesso tempo abbiamo eliminato l’IVA per tutte le attività autonome e indipendenti, con fatturato fino a 100.000 euro. Relativamente ai grandi gruppi e alle grandi compagnie, l’aliquota marginale sarà confermata al 15 per cento dell’utile di esercizio, che scende all’otto per cento in caso di redistribuzione ai soci.
Il quarto mandato governativo racchiuderà una ulteriore novità, volta a introdurre delle semplificazioni aggiuntive sia ai settori produttivi, sia alla pubblica amministrazione fiscale, in linea con le migliori buone prassi europee e occidentali.
“Nel prossimo mandato governativo, con effetto già dal mese di giugno, lanceremo una pace fiscale negoziata con le imprese, uno strumento conosciuto fin dai tempi antichi e dall’epoca latina. In pratica, proporremo un accordo per un periodo di tre anni, in cui verrà pagato a titolo forfettario il 15 per cento di imposta sull’utile in linea con il tasso di crescita economica, mentre per qualsiasi risultato economico aggiuntivo che l’impresa dichiarerà oltre tale soglia percentuale, l’aliquota della tassazione scenderà al 5 per cento. Una forma di interpello che coinciderà con la fine di qualsiasi tipo di ispezione nei confronti dell’attività economica interessata, e contemporaneamente con strumenti non coercitivi ma consensuali di venuta meno di ogni eventuale attività ispettiva e di accertamento successiva.
I nuovi strumenti fiscali, in aggiunta ai fondi sovrani di più recente istituzione, immetteranno nell’economia reali fondi addizionali per otto miliardi di euro, con un risultato occupazionale corrispondente alla creazione di 100.000 nuovi posti di lavoro.



