RAMA PREMIA CLINTON A TIRANA: “CARO BILL, SEI IL PRESIDENTE AMERICANO PIÙ ALBANESE DI TUTTI I TEMPI”

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Il Presidente emerito degli Stati Uniti d’America, in carica fra il 1993 e il 2000, è giunto per la prima volta nella capitale della terra delle Aquile, su invito del Primo Ministro della Repubblica d’Albania che, nel piazzale appositamente allestito di fronte alla presidenza del Governo nel viale dei martiri della Nazione, gli ha assegnato l’alta decorazione della Stella per i grandi meriti pubblici

Sul finire degli anni Novanta dello scorso secolo, il ruolo del Presidente Clinton è stato decisivo su due storici fronti, fra loro inseparabili e intimamente interconnessi: l’assunzione dell’iniziativa che, in ambito NATO e ONU, ha portato alla coalizione occidentale e atlantica che avrebbe consentito la liberazione del Kosovo contro il regime oppressivo della Belgrado di Milosevic e la formazione di uno Stato sovrano e indipendente in un contesto di Balcani pacificati; e la promozione, in politica, di una terza via post comunista e post ideologica del progressismo e del riformismo, che in Europa ha avuto i propri interpreti nell’inglese Tony Blair, nel tedesco Gerard Schroeder, nel Francese Lionel Jospin, nell’italiano Massimo D’Alema.

Tutti ugualmente protagonisti del processo di salvezza e di piena emancipazione internazionale del Kosovo in quegli anni complessi e strategici, come è stato ricordato da Edi Rama.

Il quale ha elogiato la straordinaria intuizione del Presidente Clinton sul tema della terza Via tra uno Stato totalizzante e un mercato incontrollato: “Caro Bill, il tuo impegno dalla Casa Bianca è andato oltre la tua stessa eccellente Amministrazione, poiché l’evoluzione della sinistra in senso riformista è stata tale da avere reso l’intero Occidente consapevole del fatto che fosse necessario contrastare in maniera compatta un personaggio criminale come Milosevic e impedire che a prevalere fosse la sbagliatissima interpretazione di quest’ultimo come vittima presunta del sedicente imperialismo americano.

Senza il contributo ideale e di pensiero e azione del Presidente Clinton, non sarebbe stato possibile restituire il Kosovo ai Kosovari, e non si sarebbe potuta ricostruire la via di casa per quei 500.000 cittadini e cittadine del Kosovo che in quegli momenti drammatici dovettero abbandonare le proprie abitazioni per cercare un riparo in Albania”.

Il Primo Ministro di Tirana, di fronte a un boulevard gremito di autorità e cittadini festanti, ha pertanto evidenziato che il risultato finale dell’opera di Bill Clinton è consistito nella creazione di un percorso irreversibile dei Balcani come macro regione destinata a cooperare sempre di più al proprio interno, come luogo in cui Albanesi e Serbi, liberati dai fantasmi e dai mostri del passato, possano finalmente camminare insieme nello sviluppo economico e diplomatico a beneficio della stabilità e della sicurezza dell’intera Europa.

Il Presidente Clinton non solo ha istituito il fondo albanese americano di sviluppo alla cooperazione decentrata, punto di riferimento delle grandi donazioni internazionali al Popolo albanese, ma ha posto le premesse di un partenariato strategico binazionale crescente e duraturo in tutti gli ambiti e settori.

La rivoluzione culturale riformista del Presidente emerito americano, inoltre, ha costituito un modello di riferimento per declinare in maniera corretta e ineccepibile il concetto di terza via nel contesto delle politiche di straordinario cambiamento modernizzante tuttora in corso nello Stato albanese, a opera del Partito Socialista di Edi Rama che ha messo in atto e in pratica riforme epocali fino a qualche anno fa non immaginabili e premiate da un grande consenso popolare.

“Per tutti questi motivi, caro Bill, l’Albania è più filo americana del Texas, e più clintoniana dello stesso Arkansas (lo Stato federato da cui Clinton iniziò, nel ruolo di Governatore, la carriera politica che lo avrebbe condotto alla Casa Bianca, ndr)”, ha concluso Rama.

“Oggi mi avete tributato un regalo grandissimo – ha esordito a propria volta Bill Clinton prendendo pubblicamente la parola di fronte a Rama e al pubblico presente con una moltitudine di bandierine statunitensi e albanesi – Fin da giovane, fin da studente, ero affascinato e incuriosito da questo Paese misterioso e inaccessibile, isolato da un “muro” impenetrabile. Eppure ero cosciente del fatto che oltre quel muro vi fosse una popolazione desiderosa di libertà e di dignità. Gli eventi dei successivi anni Novanta del Novecento, e gli sviluppi attuali, hanno confermato quelle che erano le mie impressioni in merito a un Popolo capace di esprimere una gioventù preparata e internazionalizzata e di portare avanti le istanze di speranza e di progresso a nome anche di chi non c’è più e si è sacrificato per quelle libertà e quei diritti”.

La cerimonia è stata accompagnata dall’arrivo di un autobus con i colori delle due Bandiere di Albania e Stati Uniti d’America, con la splendida interpretazione di una canzone di gratitudine e ringraziamento a Bill Clinton, accompagnata dalla proiezione di immagini dedicate alla missione dell’allora Presidente americano tra i bambini e le famiglie del Kosovo appena liberato, e dalla presentazione di una delegazione di ragazzi e ragazze, di origine kosovara, nati dalla fine degli anni Novanta in poi e che, in onore ai Clinton, sono stati battezzati con i nomi di Bill, di Clinton e della moglie e First lady Hillary.

Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI