RAMA: “RADDOPPIATO IL NUMERO DELLE PMI, ZERO TASSE SINO A FINE 2029”

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L’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri, che oggi è intervento ad Atene per un grande evento dedicato alla Diaspora albanese in terra ellenica

(Fonte: agenzia ATA) Il Primo ministro Edi Rama, durante l’incontro con le assemblee del Partito Socialista dell’area metropolitana di Tirana, si è concentrato sui lavori finora svolti, parlando delle forniture di energia elettrica, dell’eliminazione della tassa sulle piccole imprese e dell’erogazione di acqua potabile continuativa 24 ore al giorno.

“Dieci anni fa, alla vigilia dell’insediamento del mio Governo, avremmo svolto questo incontro con dei generatori di fortuna. Oggi la situazione è completamente diversa, l’erogazione di energia elettrica è pienamente garantita e, per la prima volta in tutta la nostra regione, abbiamo abbassato il prezzo al dettaglio di oltre dieci punti percentuali. Chi guarda le proprie bollette confronta quelle del 2024 con quelle di quest’anno e vede che paga una tariffa ridotta”, ha sottolineato Rama, il quale ha altresì ricordato che “quando siamo entrati in carica erano registrate 117.000 entità imprenditoriali, oggi salite a 250.000, quindi più che raddoppiate, motivo per cui viene da chiedersi se le condizioni economiche siano migliori o peggiori, con buona pace dei gufi della cosiddetta opposizione”.

Anche perché “non dobbiamo dimenticare un dato di fatto: ossia che 117.000 soggetti imprenditoriali hanno pagato le tasse, versato il 10 per cento di tasse e di Iva a partire da un fatturato di 40.000 euro, mentre oggi la zona di non imponibilità è salvaguardata fino a 140.000 euro di fatturato, mentre l’esenzione dall’imposta sul valore aggiunto è garantita fino a 100.000 euro- ha ricordato Rama – Nessun altro Paese della regione offre tali condizioni che rimarranno in vigore sino alla fine del 2029. Allo stesso modo, il 57 per cento dei lavoratori dipendenti albanesi non sono tenuti a versare nulla in termini di Irpef. Di conseguenza, grazie alla buona amministrazione del bilancio dello Stato, ogni anno 140 milioni di euro di controvalore di imposizione diretta restano nelle tasche dei lavoratori del nostro Paese”.