Nel corso della propria diretta sui social media istituzionali, il Primo Ministro ha riepilogato le principali misure che si trovano racchiuse nel disegno di legge di bilancio per il 2026, con l’obiettivo di rilanciare il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti, garantire idonea copertura contributiva ai piccoli lavoratori autonomi e ristabilire uno stabile preventivo rapporto fiduciario tra pubbliche amministrazioni finanziarie e mondo imprenditoriale
“Le nostre promesse non avevano e non avranno mai un carattere puramente elettorale, semmai sarà sempre il contrario, ossia realizziamo i fatti e poi li annunciamo – ha dichiarato l’onorevole Edi Rama – Esattamente, questo è quanto abbiamo fatto in merito all’adeguamento del salario minimo, che dal prossimo primo sarà elevato a 500 euro mensili, rispetto ai 400 attuali, con la prospettiva di portare tale soglia a 700 euro entro la fine del nostro mandato governativo nel 2029”.
Sono molteplici i benefici derivanti dall’introduzione dell’aumento del salario minimo: esso, infatti, non riguarda soltanto i lavoratori dipendenti, ma coinvolge i piccoli lavoratori autonomi e liberi professionisti che si vedono così assicurata una maggiore tutela sociale e copertura pensionistica, a fronte di un regime impositivo fiscale azzerato fino al 31 dicembre 2029.
Sul fronte della pace fiscale, l’onorevole Rama conferma quanto ribadito nel corso della campagna elettorale e della successiva presentazione del documento programmatico governativo al Parlamento: “Il nostro obiettivo è quello di ristabilire un corretto rapporto fiduciario fra pubblica amministrazione finanziaria e mondo produttivo e imprenditoriale. Quest’ultimo verrà messo nella condizione di saldare, entro un determinato termine, il proprio arretrato fiscale, accumulato nei tempi difficili del terremoto, della pandemia e della prima crisi energetica, senza le maggiorazioni rappresentate dagli interessi e dalle sanzioni. Un’opportunità che copre il periodo storico decorrente dal 2014. Inoltre, per garantire la certezza del diritto fiscale per gli investitori presenti e futuri, abbiamo introdotto una sorta di interpello di tipo triennale che consentirà a ogni contribuente di siglare un vero e proprio patto con l’amministrazione finanziaria dello Stato, versando un’imposta sul reddito stimato e stabilendo che, se mel periodo interessato si verificherà un’eccedenza nei profitti, la stessa verrà tassata unicamente al 5 per cento”.
Un modello destinato a fare scuola anche nel resto dei Paesi della UE.


