REGIONE MARCHE, IL VIA AL BANDO STRATEGIE INNOVATIVE DI INTERNAZIONALIZZAZIONE

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La Regione Marche ha emanato un bando che intende supportare i processi di internazionalizzazione delle MPMI marchigiane, anche organizzate in reti e consorzi.

La dotazione è di 13 Mln. di euro (11 mln per imprese singole e reti; 1,5 mln per i consorzi; 0,5 mln per i finanziamenti agevolati). La durata dei progetti è di 12 mesi. Il costo di progetto minimo è di 40.000 euro (100.000 per le aggregazioni), il massimo di contributo richiedibile è di 150.000 euro.

L’intensità delle agevolazioni cambia in funzione del regime scelto:

. 70% per il De minimis

. 50% per il regime in Esenzione

In entrambi i casi per la parte eccedente sarà possibile richiedere un finanziamento agevolato

Le tipologie di spesa ammissibili sono:

  1. Rafforzamento dell’immagine aziendale e/o del brand

  2. Incoming di operatori esteri

  3. Showroom/mostre temporanee (massimo 9 mesi) di prodotti e/o servizi realizzate in Italia o all’estero

  4. Fiere internazionali di settore organizzate in Italia e all’estero (il cui costo di partecipazione complessivo supera i 50.000,00 €)

  5. Innovazione di design ed ecodesign

Le domande di contributo vanno presentate attraverso la piattaforma regionale SIGEF dalle ore 10 del 25\07\2024 alle ore 13 del 15\10\2024

Per addentrarci ulteriormente nello spirito del bando abbiamo posto alcune domande a Francesco Albertucci, consulente marchigiano con un corposo background nella materia dell’internazionalizzazione delle imprese

Dott. Albertucci, può raccontare sinteticamente la sua esperienza nel campo dell’internazionalizzazione delle imprese?

Sono stato per oltre 15 anni Responsabile per l’Internazionalizzazione di un’Associazione provinciale di categoria: per circa 4 anni sono stato anche membro della “Cabina di Regia Nazionale per l’Internazionalizzazione” della stessa Associazione.

Nell’anno 2000, assieme ad un collega bresciano, ho avuto il mio primo incarico nazionale: realizzare un’indagine in loco sui servizi erogati dalle camere di commercio saudite.

Nel secondo decennio degli anni 2000 ho avviato e gestito, insieme ai pari ruolo di due Associazioni provinciali ed ai rispettivi Presidenti dei gruppi dei mobilieri, i desk operativi provinciali e regionali a Kiev (Ucraina) e Doha (Qatar).

Nel 2010 ho creato le prime reti orizzontali e verticali di Micro e Piccole Imprese per l’internazionalizzazione e dallo stesso momento mi occupo di Bandi per aggregazioni ed imprese singole. Realizzo con continuità progetti relativi a bandi dedicati all’internazionalizzazione emessi dalla Regione Marche, Simest, Ministero degli Affari Esteri, ICE\ITA, Camere di Commercio, MISE, MIMIT.

Mi elenca 3 punti focali del Bando della Regione Marche sull’Internazionalizzazione?

Il primo è l’importanza di una consulenza di progetto attenta e consapevole. Una consulenza che ha inizio già dalla scelta del regime contributivo e consiste nel far capire concretamente all’imprenditore che potrebbe essere più conveniente optare per un Regime in Esenzione che offre “solamente” il 50% di contributo su 3 tipologie di costo, rispetto al “De Minimis” che offre il 70% di contributo su 5 + 2 tipologie di costo. O l’opposto …

Poi?

La Regione Marche chiede che i singoli progetti siano compiutamente progetti strutturati di internazionalizzazione; non si tratta quindi di un contributo tout court per finanziare onerose fiere di settore o altro. Per cui si tratta di un percorso che ha inizio con la scelta di un paese (o più paesi) target, un’analisi dei mercati e del possibile “appeal” dei prodotti dell’azienda e dei competitor presenti; poi le azioni da avviare per entrare nel -o nei- mercato\i; infine un monitoraggio continuo dell’efficacia delle azioni in essere rispetto ad un’aspettativa di risultati, ed un follow-up comprensivo di ulteriori azioni attivabili per ottimizzare i risultati dell’intervento.

Ed ultimo?

Credo che la Regione debba già pensare concretamente ad un congruo ri-finanziamento del bando. 11 milioni di budget per imprese singole ed aggregazioni (i consorzi hanno un budget a parte) sembrano decisamente insufficienti; ancora di più considerando l’alta percentuale contributiva in regime di De Minimis -70%- ed il massimale contributivo richiedibile dalla singola azienda -150.000 euro-.

Per fare un esempio concreto, le 36 aziende regionali che hanno partecipato al Salone del Mobile di Milano potrebbero tranquillamente presentare altrettanti progetti ad alto punteggio e con richiesta del massimale contributivo, riservando già metà del budget a disposizione.

Poi ci sono le altre aziende del settore arredo che partecipano ad altre fiere e fanno attività di internazionalizzazione, le aziende del comparto Meccanica, le aziende della Moda, le aziende dell’Agroalimentare; potrebbero poi rientrare anche alcune aziende dei servizi.