Resta altissimo il gradimento degli italiani per il vino

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Ancora dieci giorni e torna il Vinitaly, edizione 2022, appuntamento dal 10 al 13 aprile a Verona. È la numero 54, ferma da due anni, inchiodata a quel 2020, anno terribile della pandemia, quando tra contagi e lockdown l’Italia è rimasta sigillata e ferma al palo. Ora si guarda al futuro con più fiducia.

E ad una settimana dall’avvio, non mancano le ricerche, come su “Gli italiani e il vino” proposta dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, secondo cui continua a restare altissimo anche il gradimento degli italiani per il vino, tant’è che nell’ultimo anno l’89% degli italiani ha bevuto vino – dato in crescita rispetto a soli tre anni fa – quale effetto soprattutto di un’impennata della platea di giovani maggiorenni, protagonisti di un approccio moderato e consapevole.

Rispetto al 2019, infatti, i cosiddetti consumatori appartenenti alla Generazione Z e i Millennials (18-41 anni) sono considerevolmente aumentati sul piano numerico (dall’84% al 90%), ma non sulle quantità, mentre rimane invariata l’incidenza dei consumatori della Generazione X (89%, 42-57 anni) e si abbassa la quota dei Baby Boomers (over 57 anni), che perdono il primato della numerosità (non della frequenza al consumo) passando dal 93% al 90%.

In ogni caso perno della manifestazione appaiono essere le 230 aziende interpellate (sulle 4.400 partecipanti) dallo stesso Vinitaly attraverso un’indagine svolta dall’agenzia di consulenza Roland Berger, desideroso di capire quale possa essere la loro evoluzione insieme a quella del settore nei prossimi anni.