“Riaperture inutili senza 81 milioni di turisti”

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Roma – Le riaperture concesse dal governo Conte a partire da oggi non bastano a risollevare l’economia, soprattutto nei settori più colpiti. A pesare più di tutto, su bar, ristoranti e negozi, che riaprono i battenti, è l’assenza del turismo, con 81 milioni di presenze italiane e straniere perse nell’ultimo trimestre. A lanciare l’allarme è la Coldiretti, secondo cui l’azzeramento totale della spesa turistica nel trimestre causato dalla serrata generale imposta dal governo Conte per contenere i contagi porta a una perdita stimata in quasi 20 miliardi di euro, tra alloggio, ristorazione, trasporto e shopping. Ecco perché – chiarisce l’associazione degli imprenditori agricoli – le difficoltà delle 7 attività commerciali su 10 che hanno deciso di riaprire non dipendono solo dalle misure anti contagio o dalla diffidenza dei c
Nella ristorazione 330mila attività tra bar, mense e ristoranti

Proprio il settore alimentare è quello più colpito, sottolinea la Coldiretti, ricordando che nell’attività di ristorazione sono coinvolte circa 330mila attività tra bar, mense e ristoranti. La spesa degli italiani per pranzi, cene, aperitivi e colazioni fuori casa prima dell’emergenza coronavirus – conclude la Coldiretti – era pari al 35% del totale dei consumi alimentari degli italiani. Dopo mesi di lockdown ora i cittadini di certo non navigano nell’oro. Le difficoltà della ripartenza nella ristorazione si riverberano pesantemente sul sistema produttivo industriale ed agricolo del made in Italy, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. Peraltro non tutte le attività di ristorazione sono riprese immediatamente per avere più tempo per l’adeguamento e garantire il rispetto dei vincoli fissati (viste anche le sanzioni salate le misure disciplinari come la chiusura fino a 30 giorni).

Ludovica Colli