La riforma del catasto agirà proprio su questi immobili non regolarizzati e che nel 2021 risultavano essere ancora 1,2 milioni.
Saranno chiamati a intervenire gli stessi Comuni. La lotta all’evasione immobiliare e all’abusivismo passerà infatti attraverso l’azione locale. Lo Stato ha annunciato che ripagherà il lavoro dei Comuni per la realizzazione di questi accertamenti con degli incentivi.
Oltre ai controlli sulle “case fantasma”, la riforma del catasto cerca di vedere chiaro su i terreni edificabili e agricoli e sulla rivalutazione degli immobili che negli ultimi 30 anni sono passati da ruderi ad abitazioni di lusso.
Chi deve prestare attenzione, in questi casi, sono i proprietari di prima casa o di casa rivalutata che non hanno regolarizzato la propria posizione dall’ultimo censimento, ma soprattutto i proprietari di immobili abusivi.


