Continuano i vertici d’incontro tra Governo e Sindacati, e ormai sembrerebbe mancare sempre meno ad un accordo per la riforma pensioni.
Ultimi dettagli per la riforma pensioni
Dopo l’intesa trovata su Quota 102, ormai sembra sempre più vicina l’intesa tra esecutivo e Sindacati in materia di riforma pensionistica. L’obiettivo comune è garantire dal 2023 maggiore flessibilità in uscita rispetto alla Legge Fornero, con pensioni a partire da 62 o 64 anni invece che 67 e un esborso sostenibile per le casse dello Stato.
In particolare, i Sindacati insistono su una possibile uscita libera a partire da 62 anni con almeno 20 anni di contributi, oppure per una pensione anticipata con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica. Questi gli ultimi punti su cui discutere, perché il Governo li ritiene troppo onerosi e insostenibili economicamente.
Per questo, l’ultima proposta dell’esecutivo sarebbe quella di mandare le persone in pensione a partire 64 anni, con un ricalcolo in senso contributivo che preveda un taglio del 3% degli assegni.



