La Direzione generale degli Archivi della Repubblica d’Albania e la Struttura omologa del Ministero della Cultura Italiano si sono riunite a Roma dove hanno dato seguito alla firma di un memorandum d’intesa che consente lo scambio di esperienze e di documenti di reciproco interesse negli ambiti della Diaspora e della valorizzazione e riscoperta delle comuni radici storiche e identitarie

Il protocollo di collaborazione è stato firmato dal Direttore generale dottor Ardit Bido, accompagnato dall’Ambasciatrice Anila Bitri, e dal suo Collega e omologo per l’Italia, professor Antonio Tarasco.
Nel proprio discorso di ringraziamento per l’accoglienza ricevuta, il dottor Bido ha sottolineato che, attraverso questo memorandum, sarà possibile divulgare importanti documenti sulla Diaspora albanese in Italia, nonché sulla comunità di origine italiana presente in Albania. Il direttore generale professor Tarasco ha poi aggiunto, per quanto di propria competenza, che il protocollo mirerà a trovare applicazione nella gestione generale del patrimonio archivistico.
Le parti firmatarie intraprenderanno quindi uno scambio di informazioni relative al passato storico delle rispettive comunità, avviando un processo di ricerca a opera degli specialisti dei rispettivi Archivi. Le due Direzioni, in maniera sinergica, si impegnano a collaborare nel processo di digitalizzazione, nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, nella presentazione di eventi e di mostre congiunte, nonché nella pubblicazione di raccolte documentali di interesse binazionale.
Il memorandum fa seguito all’impegno della Direzione generale del ministero della Cultura della Repubblica d’Albania a intensificare la cooperazione con gli archivi regionali dei Paesi alleati e limitrofi, al fine di promuovere il patrimonio storico delle Nazioni coinvolte e di attuare un piano d’azione coordinato nel campo delle ricerche archivistiche avanzate e applicate.
In precedenza, la medesima Direzione generale aveva sottoscritto con profitto accordi di cooperazione con l’Istituto per i crimini commessi durante la guerra in Kosovo, con l’Archivio di Stato del Montenegro, con il Servizio archivistico di Stato dell’Ucraina, con l’Agenzia nazionale degli archivi della Moldavia, nonché con l’Archivio della Bosnia Erzegovina, realizzando altrettanti ponti per approfondire conoscenze ed esperienze.



