Il titolo della canzone di Rose Villain non è semplicemente uno slogan, ma purtroppo una realtà di fatto: siamo ‘fuorilegge’ in questo Paese, perché le famiglie arcobaleno non hanno diritti, le persone trans sono relegate ai margini della società, non c’è una legge contro l’omolesbobitransfobia“ ha sottolineato Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride e presidente del Circolo Mario Mieli. “Siamo fuorilegge anche in Europa, in Ungheria ad esempio, dove Orban ha bandito il Pride o negli Stati Uniti, dove Trump vuole cancellare le esistenze trans” aggiunge, ricordando che una delegazione arcobaleno sarà presente il 28 maggio a Budapest. “La parata si farà anche se vietata dalla polizia” precisa.
“Sono orgogliosa di partecipare al Roma Pride – ha detto Rose Villain – perché la comunità queer mi ha insegnato che ogni diritto che non viene concesso, o viene negato, a qualcuno è un diritto che viene negato a chiunque. Voglio che la mia voce sia un megafono per amplificare quella di chi ne ha meno. Per questo prenderò molto sul serio il mio ruolo e sono molto fiera di poter essere alla testa del corteo di sabato 14 giugno.”
“L’articolo 3 della Costituzione dice che legge è uguale per tutti, ma siamo sicuri che sia così? – Continua la cantante – Io mi sono potuta sposare, se un giorno avrò un figlio non avrò tutte le difficoltà burocratiche che subiscono le coppie omogenitoriali oppure quello che vivono le persone trans, la violenza di vedere nei loro documenti un’identità non corrisposta. Questo è considerato fuorilegge e io sono totalmente dalla parte dei fuorilegge. A volte mi sembra che la società civile sia ‘avanti’ rispetto alla legge e se essere fuorilegge è un qualcosa che propaga amore allora questo è un bellissimo messaggio e dobbiamo esserlo tutti“.
Rose Villain definisce quello che stiamo vivendo come “un momento dove l’odio si sta normalizzando e dilagando, sembra un fiume freddo sotterraneo che sentiamo ed è parte del nostro vivere, soprattutto sui social. Esserci in questo momento è uno scegliere tra l’odio e l’amore e io sono dalla parte dell’amore che rimargina le ferite mentre l’odio distrugge. Il Pride è una rivoluzione, un momento in cui chiedere qualcosa, ma anche un momento di unione e amore“. L’artista al termine della conferenza stampa ha ricevuto una statuetta personalizzata della mascotte del Pride ’25: “Genderella”, ovvero una ragazza senza sesso né età che lotta per l’uguaglianza.



