Le disparità salariali sono ancora troppo ampie e ingiuste in tutta Europa. In alcuni Paesi, come Lettonia, Estonia, Austria o Germania, una donna percepisce in media uno stipendio del 20% inferiore rispetto a quello di un uomo a parità di impegno lavorativo. In Italia la situazione è migliore, con un divario salariale fermo al 4,2%, ma tanto bisogna fare per rendere reali le conquiste sociali, economiche e politiche raggiunte negli ultimi 50 anni.
La direttiva sul salario minimo, che è in corso di negoziazione in Europa, sarà determinante per alzare i salari e difendere il potere di acquisto di tante lavoratrici, prime vittime dell’attuale funzionamento del mercato del lavoro che crea disparità e alimenta ingiustizie sociali.



