Si è conclusa alle ore 12 la consultazione degli iscritti sulla piattaforma #Rousseau. Questa la volontà collettiva espressa dal voto: SI ad entrambi i quesiti.
Dunque, mandato zero per i consiglieri comunali (con annessa facoltà di dimettersi per candidarsi ad altre cariche elettive) e possibilità di alleanze elettorali alle amministrative con partiti tradizionali.
Ad “urne chiuse” posso dire come ho votato: no ad entrambi i quesiti. Ma non ci sono torti, non ci sono ragioni, non c’è una parte o l’altra!
Diversità di opinioni, come è normale che sia. Talvolta prevale l’una, talvolta l’altra, sempre vince l’intelligenza collettiva del M5S che si esprime col metodo della democrazia diretta e partecipata.
Già, perché il MoVimento 5 Stelle è l’unica forza politica che dà ai suoi iscritti la possibilità di partecipare attivamente alle decisioni politiche. Lo facciamo solo noi ed è il nostro orgoglio più grande!
A prescindere dall’esito, nell’assoluto rispetto di chi ha scelto in un modo o nell’altro, alcune considerazioni a votazione conclusa:
1️⃣ Ognuno faccia come meglio crede ma apprezzo chi, a partire da Vito Crimi, non ha sentito l’impellente esigenza di spiegare agli attivisti come votare e perché. Ecco, avrei evitato le prese di posizione pubbliche di diversi portavoce a “urne aperte”, per il sì o per il no non importa. Non è la prima volta, purtroppo. Ecco, questa è una proposta da Stati Generali, diamoci una regola: niente dichiarazioni di voto o, peggio, indicazioni. I nostri attivisti sono perfettamente in grado di decidere da soli ed esprimere un voto consapevole sui temi in votazione. Durante il voto, silenzio. Non a caso, gli eletti nel M5S li chiamiamo “portavoce”: la voce del MoVimento parte dagli attivisti e arriva ai parlamentari, mai il contrario
2️⃣ Era proprio necessaria questa consultazione su Rousseau? Sono temi complessi che meritano una discussione approfondita. Più che con un voto tranchant, avrei ritenuto più opportuno farlo nell’ambito degli Stati Generali che, il 4 ottobre, ci impegneranno in una visione collettiva di quel che deve essere il MoVimento 5 Stelle per rispondere al meglio ai bisogni degli italiani. Altrimenti, rischiamo di parlare solo di chi dovrà essere il nuovo capo politico del M5S. Questa è la “narrazione” dei giornali e del teatrino mediatico in generale che ci vorrebbe impegnati a guardare il nostro ombelico, ma la politica è altro. Prima c’è l’idea di Paese e, dunque, la discussione collettiva sui valori, sui programmi, sulle proposte di cambiamento, ascoltando le idee altrui e contribuendo con le proprie. I nomi sono importanti ma vengono dopo, vengono di conseguenza
3️⃣ Nel merito di questo voto: il “mandato zero”, come modificato ad esito del voto sul primo quesito, consente ora ad un consigliere comunale in carica di candidarsi ad una qualsiasi carica elettiva ed interrompere il mandato comunale in caso di elezione. Non è automatico, è una facoltà rimessa alla singola persona e sono certo che nessun consigliere M5S se ne avvarrà. Sarò all’antica, ma questo penso: non ci si dimette da consigliere comunale per fare il parlamentare
4️⃣ La stessa logica vale per il secondo punto, quello delle alleanze con partiti tradizionali per le elezioni amministrative: non è obbligatorio farlo e la decisione partirà comunque dagli attivisti che, sul territorio, conoscono la situazione locale meglio di chiunque altro e l’onestà, moralità e capacità dei candidati di altre liste con le quali, eventualmente, ci si vuole alleare prima delle elezioni e la reale convergenza su un programma di cose concrete da realizzare per i cittadini. Il capo politico valuterà, sentito il comitato di garanzia, la possibilità di alleanze locali, ma queste scelte non dovranno mai essere calate dall’alto. Nel M5S, “l’alto” non c’è e mai ci dovrà essere: noi non deleghiamo, partecipiamo
Ora guardiamo oltre e avanti, insieme, come sempre.
Viva l’Italia e viva il MoVimento 5 Stelle!


