Nella regione settentrionale del Paese, dove più marcato è il fenomeno dei movimenti migratori in uscita alla ricerca di nuove opportunità economiche e lavorative, i progetti sostenuti dalla Cooperazione Italiana decentrata, per il tramite dell’agenzia AICS, hanno portato, in sinergia con una pluralità di operatori pubblici e privati binazionali, all’apertura di alcuni centri di assistenza agricola
L’agricoltura, nell’economia albanese, assume un peso specifico che non ha paragoni nella media degli altri Paesi europei, non solo dell’Unione. Per questo, il settore assume connotati sociali oltre che strettamente produttivi, e il Governo Rama ha dedicato gli anni più recenti a promuoverne la diversificazione in senso artigianale, mercatale e turistico, con risultati evidenti sul piano del prodotto interno lordo – di cui l’ambito rurale rappresenta il 18 per cento – e su quello dell’occupazione familiare.
In questo scenario si muovono da tempo i donatori esteri, rappresentati dal mondo delle istituzioni e delle associazioni di categoria di Paesi partner come è appunto l’Italia. È il caso di AICS, l’agenzia del nostro Dicastero degli Affari esteri che si occupa di cooperazione decentrata e che, in tale ruolo, ha sostenuto convintamente il progetto denominato “RuralAlbania” grazie al quale è stato possibile aprire, nella vasta contea di Kukes – strategica anche per la propria valenza di base doganale con il vicino Stato albanofono del Kosovo – tre Centri pilota di assistenza agricola e rurale, la cui missione è quella di affiancare i micro e piccoli imprenditori primari nella stesura dei piani di business per lo sviluppo aziendale, in modo da agevolare gli stessi nel conseguimento delle opportunità messe a disposizione dai fondi statali e da quelli comunitari, nonché da altre fonti di finanziamento.
Gli strumenti messi a disposizione dall’iniziativa “RuralAlbania” hanno consentito di promuovere occasioni di coesione e di associazionismo utili al superamento della frammentazione degli appezzamenti colturali e allevatoriali che per media unitaria sono di superficie piccola.
Il progetto “RuralAlbania”, che si avvale pertanto del finanziamento da parte di AICS – la cui agenzia regionale con sede a Tirana cura altresì il sostegno tecnico -, viene coadiuvato dalla Ong Volontari nel mondo Rtm e dall’associazione di categoria Cia, Confederazione italiana degli agricoltori. Al successo operativo hanno concorso la Regione Emilia Romagna, l’associazione contadina montana “Adad Malore”, la società AgroPuka, il Ministero dell’Agricoltura della Repubblica d’Albania e la Rete Albanian Network for rural development.






