A fine febbraio l’aumento dal 9,5% al 20% a causa del veloce indebolimento della divisa russa e dell’impennata dell’inflazione.
La decisione odierna visto il rallentamento della crescita dei prezzi e della ripresa del rublo. “La pressione inflazionistica si allenta sulla scia della dinamica del tasso di cambio del rublo e del notevole calo delle aspettative d’inflazione di famiglie e imprese”.


