Ad un anno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina la leadership moscovita non dà segnali di voler aprire ad una soluzione negoziale del conflitto ma punta invece a concludere le ostilità sul campo di battaglia ottenendo una posizione di vantaggio da cui poi poter dettare i termini di un eventuale futuro accordo
E’ l’analisi di Bruno Kahl, capo del Bnd, l’intelligence tedesca per l’estero, citato dai media di Rnd, Redaktionsnetzwerk Deutschland.
“Mosca è in grado di inviare ancora molti soldati al fronte: dei 300mila mobilitati lo scorso autunno, una parte è ancora impegnata nell’addestramento, una parte è stata inviata a combattere. La Russia ha un ulteriore potenziale di mobilitazione anche di un milione di persone se questo venisse considerato necessario al Cremlino – spiega Kahl.
Malgrado il vantaggio russo, l’Ucraina è ancora in grado di difendersi contro le forze di Mosca in maniera molto efficace. Ma sul lungo periodo diventa una lotta difficile e potrà concludersi con un successo da parte ucraina se l’Occidente darà un appoggio continuo. Quanto alla situazione sul terreno – conclude – si tratta di una guerra di trincea, una guerra crudele, brutale, di attrito”.



