Certo, non uniformemente. Letta si è mosso decisamente meglio di altri. In questa fase bisogna più che mai pensare al bene del Paese. Non c’è spazio per avventurismi che ignorino il fondamento che ci permette di essere una comunità, cioè la Costituzione”.
Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il sindaco di Milano Beppe Sala.
“Resto convinto – spiega Sala – che soltanto un patto costituzionale sia la risposta che la politica possa dare al momento storico che stiamo vivendo. La politica deve essere all’altezza di gestire la realtà, ma anche e soprattutto di pensarla, di progettarla, di capirla”.
“Il patto attuale nasceva da una situazione particolare, anomala – spiega il sindaco di Milano. Il patto nuovo dovrebbe essere pensato più sulle idee e sulle azioni. Anche perché il patto attuale si regge molto sulla personalità di Draghi che mi auguro possa continuare a fare il presidente del Consiglio anche dopo il 2023, ma se cosi non fosse è chiaro che sarebbe difficile tenere insieme una coalizione così allargata e spesso litigiosa. L’unica via è intendersi prima su cosa si vuol fare. Bisogna fare la riforma della giustizia e su quali basi? Bisogna fare la riforma della pubblica amministrazione e su quali basi? Bisogna continuare nella gestione del Pnrr come adesso o bisogna cambiare? Un patto che abbia come orizzonte il 2026, ossia la conclusione del Pnrr”.
Poi, sulla legge elettorale, Sala afferma: “Il proporzionale risponde a due presupposti. Innanzitutto al fatto che non c’è unità né a destra né a sinistra e le coalizioni vanno quindi ripensate e ricostruite. Credo poi che sia necessaria la nascita di nuove forze in grado di rappresentare meglio l’enorme vog


