E non lo dico io, che sono contrario al perdurare della guerra in Ucraina (come credo dovrebbero essere tutti, ucraini per primi), e dunque mal tollero la strategia dell’invio di armi che allunga inevitabilmente i tempi del conflitto.
Sul fronte dell’occupazione, si tratta di oltre 3 milioni di lavoratori, quasi 1 su 3 (30,5%), impiegati in società ‘fragili’ che, manco a dirlo, si trovano soprattutto al Sud, dove costituiscono addirittura il 60,1% del totale. I macro-comparti più impattati risultano le costruzioni (dal 15,2% al 17,6% di società a rischio) e i servizi (dal 14,9% al 16,7%); a livello più disaggregato, i settori più colpiti rientrano nei servizi non finanziari (in particolare ristorazione e alberghi), nei trasporti (gestione aeroporti) e nell’industria pesante.



