Salvini usa l’arma dell’intimidazione

0
17

“Colpirne uno per educarne cento” diceva il vecchio Mao che caricava lo slogan di quel significato “rieducativo” che oggi, in tutt’altro contesto ma con le medesime finalità, ispira il massacro politico-mediatico di Iolanda Apostolico. Perché una cosa sono le legittime obiezioni sull’opportunità di partecipare a pubbliche manifestazioni da parte della giudice di Catania.

Ben diverso il discorso sulla “fonte” che ha passato al vicepremier Matteo Salvini il video che la ritrae sul molo di Catania dove nel 2018 si esprimeva solidarietà ai migranti reclusi sulla nave Diciotti per ordine di Salvini, al tempo ministro di Polizia.

Avere infatti diffuso a mitraglia sui social quei fotogrammi come prova della faziosità politica della toga fa parte di quella strategia intimidatoria già collaudata e perfezionata nel ventennio berlusconiano. Un disegno che ha già messo “nel mirino”, come titolava ieri la “Stampa”, un folto elenco di magistrati attaccati per provvedimenti o interventi pubblici sgraditi alla maggioranza e al governo delle destre. Dal giudice palermitano Lorenzo Jannelli al nuovo capo della Procura fiorentina Luca Turco, al procuratore aggiunto a Firenze Luca Tescaroli, al pm romano Eugenio Albamonte, al procuratore Antimafia Giovanni Melillo, al pm di Reggio Calabria Luca Musolino, solo per citare i casi più noti.

Tutti messi nel tritacarne a opera di esponenti leghisti, forzisti, di FdI (ma anche di Matteo Renzi, attivissimo in materia) con evidenti conseguenze. Nomine improvvisamente stoppate, carriere impantanate ma, soprattutto, per chi è stato preso di mira il sentirsi calare addosso l’ombra della delegittimazione, handicap gravissimo nell’esercizio dell’attività giudiziaria.

Coloro che adesso si stracciano le vesti invocando l’imparzialità dei giudici spesso sono i primi che con l’arma dell’intimidazione si adoperano per evitare sentenze sgradite. Bersagliata in modo vigliacco, la giudice Apostolico, grazie anche alla solidarietà della Anm e della maggioranza del Csm, sta dimostrando una tenuta ammirevole e non v’è dubbio che in futuro continuerà ad applicare la legge con competenza ed equilibrio. D’ora in avanti, però, i suoi colleghi chiamati a esprimersi sul merito dei decreti governativi anti-immigrazione sono stati avvertiti che è meglio stare in riga. Se vogliono evitare il trattamento Apostolico. Colpiscine una per educarne molti.

Antonio Padellaro