Salvini, Vannacci e l’abbraccio a Mosca: il governo dei patrioti senza patria.

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Mentre i nostri piloti, a bordo degli F-35 italiani, fronteggiano nei cieli europei le provocazioni dei Mig russi evitando incidenti potenzialmente devastanti, a Roma il vicepremier Matteo Salvini si intrattiene calorosamente con l’ambasciatore di Mosca. Non basta: insieme a lui c’è Roberto Vannacci, che non perde occasione per ribadire la sua vicinanza a Putin.
La contraddizione è lampante: da un lato l’Italia che rischia in prima linea per la sicurezza del continente, dall’altro chi nel governo strizza l’occhio a chi quella sicurezza la mette in pericolo.
Il cosiddetto “governo dei patrioti” sembra aver dimenticato non solo il Paese che rappresenta, ma soprattutto lo spirito di sacrificio e abnegazione del nostro esercito. E se per Salvini l’ambiguità è ormai un marchio di fabbrica, per Vannacci la questione è persino più grave: da ex generale dovrebbe essere il primo a portare rispetto ai nostri militari, non il contrario.
Alla faccia del generale.