Sangiuliano scrive su Trump ma parla di lui

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La crapa e l’orecchio. Ferite guadagnate sul campo. C’è qualcosa che unisce profondamente Donald Trump e il suo agiografo in Italia, quasi il suo doppelganger: Gennaro Sangiuliano. Ma non solo le cicatrici sul corpo.

Adesso c’è anche la rinascita dopo la tribolazione, la vittoria dopo lo sputtanamento, la crosticina dopo l’offesa. Si dirà: ma non è che vuoi paragonare la tagliata di faccia (in alto, ma sempre faccia è, se sei calvo) di Sangiuliano con la ferita da attentato mortale di Trump? E io che c’entro? È Sangiuliano che si sta calando nei panni di Donald Trump in maniera, direi, sciamanica. Non mi stupirei di vederlo comparire al Tg1, come ha già fatto la mattina dei risultati elettorali americani, presentato come “esperto americano”, con una parrucca rossiccia e un ciuffo sgargiante (prego la regia di mandare la foto)

Dalla “pompeiana esperta” (cit. Paolo Mieli) al “napoletano esperto d’America”: ecco la rinascita; a Donald Trump il titolo di presidente d’America, ma a Sangiuliano in rientro in possesso del titolo di “esperto”. Lo immaginiamo con un pugno chiuso e alzato – come quello di Donald dopo l’attentato – guardando in televisione Paolo Mieli, e urlando: “Qui l’esperto sono io!”.
L’ex ministro Gennaro Sangiuliano collegato con il Tg1 per commentare l’elezione di Trump
Leggendo il meraviglioso articolo vergato dall’ex ministro, pubblicato da “Il Giornale”, dal titolo: “Buonsenso e caparbietà: perché Trump è risorto”, si vede che Sangiuliano non di Trump sta parlando: signornò! Ma di Ello stesso in quanto Lui presente a medesimo! Ello e Trump entrambi, tutti e due (rafforzativo), persone di “buon senso”.

Ascoltiamolo mentre rivanga il passato – ahilui – doloroso, i giorni dell’assalto a Capitol Hill, per la precisione: “[…] nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul futuro politico di Donald J. Trump. In quei giorni il suo destino sembrava segnato, non solo politicamente […]. Sarebbe stato trascinato in altre inchieste giudiziarie, condannato penalmente e addirittura arrestato, con tanto di umiliazione della foto segnaletica”

Ottavio Cappellani