Non solo: il personale dipendente del Servizio sanitario nazionale (Ssn) è diminuito di 42.380 unità (da 646.236 a 603.856) e il definanziamento della sanità ha raggiunto i 37 miliardi. È quanto denuncia il ‘Forum delle società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari italiani’ (Fossc) che – oggi in una conferenza stampa online – ha evidenziato le ‘insufficienze’ di alcune riforme in corso, a partire da quella della medicina territoriale, avanzando richieste concrete e sottolineando la necessità di un tavolo comune per affrontare tutti i gravi problemi del Ssn.
La pandemia – sostengono le società scientifiche – ha mostrato la debolezza del sistema e l’attuale crisi dei pronto soccorso non è altro che il risultato di anni di tagli e la punta dell’iceberg di un sistema ospedaliero in affanno.
Per questo – sostiene Fossc – serve un nuovo modello, in cui territorio e ospedale siano interconnessi. A partire da un ospedale ‘adeguato’, che sia esteso al territorio, ridefinendo i parametri che finora ne hanno caratterizzato l’organizzazione e che risalgono al 1968.



