«Grazie al nostro incessante impegno sul tema, è stato finalmente e formalmente espresso un richiamo alle strutture sanitarie private accreditate sulla pubblicità ingannevole. Mi riferisco in particolare alla campagna pubblicitaria dell’ospedale San Raffaele di Milano sul ‘full body scan’, un caso che ha creato tre preoccupanti questioni: si è tentato di generare un bisogno di salute in persone sane; si è creata una disparità nell’accesso all’esame, dal momento che il costo elevato permette solo a chi ha sufficiente disponibilità economica di accedervi; si tratta di uno screening non riconosciuto dalla comunità scientifica e che può addirittura generare rischi per la salute».
Lo scrive in una nota Marianna Ricciardi, deputata del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali.
Alle parole della Deputata fanno seguito quelle di Nicola Di Marco (Capogruppo M5s Lombardia): «La salute non è un business, gli esami clinici non sono un prodotto da pubblicizzare con gli influencer, il principio di appropriatezza clinica e delle basi scientifiche consolidate degli esami proposti deve valere di più rispetto alle esigenze di marketing di un gruppo privato.
Concetti basilari che il Movimento Cinque Stelle, grazie a un’interrogazione della deputata Marianna Ricciardi, è riuscito a far affermare dal Governo. Rispondendo all’interrogazione il ministero della Salute ha inoltre comunicato di aver ribadito il divieto di diffondere messaggi pubblicitari suscettibili di promuovere il consumismo sanitario.
Ora che, grazie all’azione del Movimento Cinque Stelle, le cattive abitudini sono state riconosciute come tali, è necessario predisporre anche un quadro relativo a eventuali sanzioni, per coloro i quali dovessero incorrere nella tentazione di non rispettare i principi ribaditi dal ministero della Salute» conclude Di Marco.


