Una sola busta, quella della Rai, è stata presentata all’odierna scadenza dei termini per la manifestazione di interesse relativa all’individuazione del partner per l’organizzazione e la trasmissione, in chiaro, del Festival della Canzone Italiana per le edizioni 2026, 2027 e2028, con eventuale proroga per un massimo di due anni.
“Se le verifiche di congruità e delle procedure giuridiche in corso confermeranno l’esito delle procedure sulla manifestazione del Festival di Sanremo, si aprirà poi la fase di negoziazione prevista dal bando – commenta il sindaco della città dei Fiori, Alessandro Mager -. Certamente quello di oggi è stato un passaggio chiave e come amministrazione possiamo dirci soddisfatti di questo esito”.
I giudici amministrativi liguri avevano dichiarato illegittimo l’affidamento diretto. L’azienda aveva risposto: “Nessuno al di fuori di Rai è titolato a organizzare il Festival nella sua versione attuale”.
Dunque “il format è della Rai”, questa la linea seguita dai legali di viale Mazzini, che hanno depositato il ricorso contro la sentenza del Tar che lo scorso dicembre aveva dichiarato illegittimo l’affidamento diretto dell’organizzazione della kermesse musicale alla Rai, da parte del Comune di Sanremo, imponendo a quest’ultimo di indire gara pubblica fra gli operatori del settore a partire dall’edizione del 2026.
Gli avvocati della Rai nel supportare questa tesi hanno puntato sull’interesse nazionale della manifestazione, citando una delibera dell’Agcom che elenca una serie di eventi, sportivi culturali e artistici, per i quali la trasmissione deve essere sempre in chiaro. I legali hanno anche puntato sulla storicità dell’evento sulla tv pubblica e sull’impegno finanziario importante, sostenuto nell’organizzazione.
Il comune di Sanremo all’indomani della sentenza tar di dicembre aveva già avviato, prima con una delibera di giunta e poi con il proprio ufficio legale, l’iter per una procedura “per manifestazione di interesse”, per assegnare il festival.


