I due giornalisti si sono confrontati sull’attuale scambio di opinoni pubblico in Italia e sul racconto dei media relativo alla guerra in Ucraina. Le parole di Michele Santoro – che il 2 maggio sarà al Teatro Ghione di Roma con l’evento Pace Proibita – vanno nella direzione che ha tracciato anche in altri precedenti interventi, non ultimo quello al Maurizio Costanzo show, dove ha discusso con il direttore del Tg La7 Enrico Mentana.
Michele Santoro ha parlato di come viene raccontata, in questa fase, la guerra in Ucraina, attraverso un’analisi – presente nella maggior parte delle trasmissioni televisive e, ancor di più, nei telegiornali – che non prende in considerazione il ruolo degli Stati Uniti nell’armare il conflitto che si sta consumando, in maniera tragica, in Ucraina. Su un passaggio, in particolare, il giornalista ha insistito.
«Questa è la vera resistenza per me – ha detto Santoro -. Quella che sta facendo l’opinione pubblica nei confronti del 99% dei partiti e il 100% dei telegiornali». Paolo Mieli ha affermato che anche Giuseppe Conte e Matteo Salvini stanno, attualmente, parlando di pace e che, quindi, l’affermazione sull’opinione pubblica senza partito non sarebbe corretta. Ma Michele Santoro ha risposto: «Di quello che dicono ora me ne importa poco, ma non erano contrari all’invio di armi. Posso dire che quelli che hanno marciato per chilometri alla Perugia-Assisi con il cartello “Fermatevi!” non hanno una rappresentanza politica al momento».



