Sanzioni finanziarie ed economiche sempre più pesanti

0
15

I paesi occidentali impongono nuovi set di sanzioni contro la Russia con cadenza quasi giornaliera: dopo la rimozione di alcune banche russe e grandi imprese statali dal sistema internazionale dei pagamenti SWIFT, Stati Uniti, Unione Europea, UK e Canada hanno “congelato” circa il 50% delle riserve internazionali della Banca Centrale russa (detenute appunto in paesi G7) che non potrà quindi intervenire sul mercato per sostenere direttamente il rublo e limitandone così la possibilità di usarle per mitigare l’effetto delle sanzioni.

La Banca Centrale russa sta cercando di reagire e ha allentato i vincoli per le banche sulle posizioni in divisa e ha imposto alle società di vendere l’80% del fatturato in divise estere allo Stato. I broker non potranno più vendere titoli detenuti dagli stranieri. Inoltre, sono stati raddoppiati i tassi ufficiali dal 9.5% al 20% con una mossa straordinaria e disperata di politica monetaria. Il rublo non se ne sta giovando ma continua la discesa. Le sanzioni dell’occidente hanno spinto le agenzie di rating a declassare ulteriormente il merito creditizio della Russia. S&P ha declassato a CCC- il rating di lungo termine sia su quello in valuta estera (-8 notch) che in valuta locale (-6 notch). Nel frattempo, si vedono i primi bond russi che non pagano le cedole agli investitori esteri. In settimana, la banca centrale ha bloccato il pagamento delle cedole su un bond in valuta locale con scadenza 2024.