Scanzi: “Papa Francesco, 8000 km sopra a tutti”

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Questo tempo di pandemia ha accresciuto in tutto il mondo il senso di smarrimento. Dopo una prima fase di reazione, in cui ci siamo sentiti solidali sulla stessa barca, si è diffusa la tentazione del ‘si salvi chi può’.

“Quanta violenza c’è nei confronti delle donne! Basta! Ferire una donna è oltraggiare Dio, che da una donna ha preso l’umanità. Lo sguardo inclusivo, che supera le tensioni custodendo e meditando nel cuore, è lo sguardo delle madri. È lo sguardo con il quale tante madri abbracciano le situazioni dei figli. È uno sguardo concreto, che non si fa prendere dallo sconforto, che non si paralizza davanti ai problemi, ma li colloca in un orizzonte più ampio”.

“ “Vengono in mente – ha proseguito il Papa – i volti delle madri che assistono un figlio malato o in difficoltà. Quanto amore c’è nei loro occhi, che mentre piangono sanno infondere motivi per sperare! Il loro è uno sguardo consapevole, senza illusioni, eppure al di là del dolore e dei problemi offre una prospettiva più ampia, quella della cura, dell’amore che rigenera speranza. Questo fanno le madri: sanno superare ostacoli e conflitti, sanno infondere pace. Così riescono a trasformare le avversità in opportunità di rinascita e di crescita. Lo fanno perché sanno custodire, sanno tenere insieme i fili della vita”.

Così Papa Francesco, sempre 8mila chilometri sopra tutti. Un gigante, che come tale fa paura a molti, perché “chi resta umano” e insegna ad amare il prossimo fa paura a un sacco di gente.