Il portale Skuola.net ha voluto osservare nel dettaglio i risultati della rilevazione per capire le ragioni di un approccio del genere.
Le lunghe trattative per il rinnovo del contratto hanno il loro peso
All’indagine, come detto, hanno risposto – dal 16 al 23 marzo – oltre 3.500 insegnanti, che hanno delineato le loro priorità in merito al proprio futuro professionale. Ebbene, alla domanda “se lascerebbero il lavoro, visti i carichi e le condizioni attuali”, ben il 41,7 per cento ha risposto “sì”, il 41,3 per cento no; mentre il 16,9 per cento si è trincerata dietro un “non lo so”. Inoltre, considerando che il contratto è scaduto da 38 mesi e che le trattative per il rinnovo sono al palo, davanti agli ipotetici 100 euro lordi previsti di aumento, praticamente tutti (92,9 per cento) si sono dichiarati insoddisfatti. In più, è schiacciante (92 per cento) anche la quota di quanti non sono d’accordo sull’attività di formazione obbligatoria svolta fuori dall’orario di lavoro e senza alcuna retribuzione.
Docenti spaccati sull’avanzamento di carriera legato al merito



